San Marino, nuove tasse. Andrea Zafferani su La Tribuna Sammarinese

San Marino, nuove tasse. Andrea Zafferani su La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese:  Le idee di Andrea Zafferani (Alleanza Popolare) per cercare di tenere sotto controllo il debito pubblico Tredici proposte per ridurre il deficit a San Marino: sprechi, evasione, redditi dei ricchi e Pubblica amministrazione / Non è sufficiente parlare di sprechi o di spese inutili, occorre identificarli e avere il coraggio di intervenire. Lo Stato non si può permettere di aumentare il debito che già tocca i 100 milioni di euroL’imposta patrimoniale
Si è purtroppo rinviata la riforma fiscale, e quindi continueremo a non avere strumenti efficaci di contrasto all’evasione; ma quello che fin da ora possiamo fare è spostare una parte dell’imposizione fiscale dai redditi ai patrimoni e introdurre alcuni strumenti che consentano di verificare in via indiretta la capacità contributiva sulla base dei propri comportamenti di consumo e investimento e/o sulla base dell’incasso o fatturato. Nel momento in cui si chiedono sacrifici, questo è un atto assolutamente dovuto. Alcune idee di immediata attuabilità in tal senso possono essere:
un’ imposta patrimoniale a carico dell’intestatario su tutti gli immobili che non costituiscano l’abitazione di residenza di persone fisiche e sugli immobili di residenza che abbiano un valore catastale superiore ad una certa soglia (abitazioni di ampie metrature o di pregio): questo intervento può fare recuperare moltissimi soldi, a mio parere tra i 10 e i 25 milioni di euro, a seconda delle aliquote d’imposta (comunque sempre ampiamente sostenibili) e dell’ampiezza della misura;
tassare ben oltre a quanto già previsto le auto e gli altri beni mobili registrati superiori ad un certo valore, il tutto sempre a carico del proprietario del bene.
Il redditometro
Prevedere uno strumento legislativo per far si che le prestazioni sociali (assegni familiari, assegni di studio, certificato di credito sociale, ecc…) non vengano erogate guardando al reddito come unico parametro, ma valutando anche i patrimoni di cui si è proprietari o che si hanno in leasing e le abitudini di consumo, incrociando i dati in possesso dei vari uffici;
costruire fin da subito una sorta di “redditometro”, imputando un “reddito” ipotetico annuale (sul modello della rendita catastale per quanto riguarda gli immobili) a tutte le proprietà intestate o condotte in leasing o in altre forme, alla persona fisica o all’impresa individuale che sia. Per far questo ovviamente occorre che le fiduciarie/società di leasing/società immobiliari vengano chiamate a dichiarare agli uffici dello Stato i reali proprietari o beneficiari dei beni. (anche questa è trasparenza!)
.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy