San Marino Oggi: L’obiettivo è creare una una sezione speciale del Tribunale sulla lotta alla crimalità organizzata e realizzare un’attività di intelligence / Fondazione Caponnetto e Csu: “Fronte comune antimafia” / Calleri: “Parlare di mafia è il primo passo per combatterla”
“Parlare di mafia è il primo passo per combatterla”. Così il presidente della Fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri, ha spiegato la sua partecipazione all’assemblea dei delegati sindacali della Centrale sindacale unitaria riunita ieri a Valdragone. (…)
Il seminario è stato aperto dal nipote del giudice Caponnetto, Dario, che ha “illustrato le attività della Fondazione omonima e che dal 2006 ha aperto un’attività strutturata anche a San Marino”. Alla platea dei delegati, il presidente Calleri ha svolto una lezione storico-geografica sulle origini delle diverse organizzazioni mafiose e una dettagliata panoramica delle attuali ramificazioni territoriali. “San Marino – afferma – è una realtà ad elevato rischio colonizzazione con interessi anche da parte di organizzazioni mafiose straniere, come quella russa e cinese”. Nell’ultimo report, la Fondazione Caponnetto ha tracciato la presenza a San Marino di “15 clan malavitosi che operano all’interno dell’area romagnola, soprattutto le province di Rimini e Ravenna, dove agiscono da tempo affiliati di circa 50 gruppi mafiosi”. (…)
E ha invitato il sindacato sammarinese “a collaborare insieme e spingere per un cambiamento graduale e continuo sia sul fronte culturale che su quello normativo”. L’obiettivo è creare una sezione speciale del Tribunale sulla lotta alla criminalità organizzata e realizzare una serrata attività di intelligence sulla linea dell’agenzia investigativa creata dal giudice Falcone (…)