Per San Marino Oggi il fatto che la discussione su ‘Comunicazioni e dibattito circa un incontro tenutosi a Palazzo Begni’, si sia conclusa con
l’approvazione dell’ordine del giorno della maggioranza, non significa che tutto è a posto.
‘Il voto sul vertice di
Palazzo Begni è stato un
grosso compromesso, un
armistizio e non una vittoria.
Uno scambio inconfessabile
per intascare soluzioni che
andassero bene soprattutto
ad alcuni esponenti della
maggioranza.
Un compromesso
al ribasso accettato
da tutta la maggioranza, ma
in particolar modo da quelle
forze politiche che dovevano
difendere il comportamento
di due dei loro Segretari.
Con i dovuti distinguo, certo.
Ma che unisce molti sotto la
bandiera dell’ambiguità. Della
maggioranza solo Pier Marino
Menicucci ha avuto il coraggio
di astenersi e di dichiararlo
apertamente.
E gli altri? Il voto segreto non
può spiegare nulla al paese.
Come nulla è stato veramente
e fino in fondo spiegato
sulla vicenda Carisp, anche
se si è parlato per un giorno
intero. L’argomento infatti non
pare concluso, sarà solo la
magistratura a dover chiarire
le responsabilità e se quelle
registrazioni sono inascoltabili
come dicono Gatti e la
Mularoni, oppure no, come
sostiene Claudio Felici, che
almeno ha ribattuto apertamente
e velocemente, come
ci si aspetta da un consigliere
dell’opposizione. ‘