San Marino Oggi in un articolo firmato ‘Diogene’ tratta delle richieste del Partito dei Socialisti e dei Democratici a il Patto per San Marino, nel tentativo di evitare le elezioni: rimpasto del governo, anche con l’introduzione di due tecnici in Congresso di Stato, indicati appunto dal Psd.
La questione di fondo rimane quella dei movimenti che il Psd chiede al Patto e che non sono certamente indolori. Il Psd intenderebbe sostituire il segretario agli Esteri con Antonio Valentini che è un fautore dell’entrata di San Marino nell’Unione Europea e ha ricoperto adeguatamente la presidenza di Banca Centrale con forti entrature in Banca d’Italia con la quale, a suo tempo, aveva concordato un fondamentale accordo di collaborazione.
Per attenuare questo forte impatto, il Psd pensa di trasferire Antonella Mularoni al posto di Fabio Berardi che è stato contrario alla costituente socialista e anche alla confluenza di Arengo e Libertà nella Dc.
Il Psd vorrebbe richiamare in servizio Emilio Della Balda alle Finanze, ruolo che ha ricoperto negli anni ’80, il periodo in cui ha portato Giulio Tremonti a San Marino con l’incarico di ispettore del settore bancario. Questa mossa avrebbe l’obiettivo di ricucire subito i rapporti col Ministro dell’Economia e metterebbe in serio imbarazzo il Psrs che ha rifiutato la costituente socialista, soprattutto il giovane segretario Simone Celli.
Nelle intenzioni del Psd, Pasquale Valentini dovrebbe passare alla Segreteria del Lavoro attualmente vacante, ma delicata e impegnativa. È un rimpasto sostanzioso quello proposto dal Psd il quale può ritagliarsi un ruolo nuovo e determinante nei futuri equilibri politici. Presuppone però una compattezza assoluta sia nel Psd dove i mal di pancia sono evidenti, sia nella maggioranza che dovrebbe sacrificare posizioni importanti che qualcuno potrebbe contrastare.
Per questa operazione sono indispensabili 40 voti in Consiglio Grande e Generale, che sulla carta ci sono, ma un solo voto diventa determinante per il suo successo.