San Marino Oggi commenta i risultati del referendum sull’alienazione dei terreni dello Stato.
Titolo: Raggiunto il
Quorum: il referendum passa e la legge è abrogata / Terreni: ritorna la
maggioranza qualificata. Patto e industriali battuti
L’opposizione si era schierata assieme al comitato promotore e quindi a favore del quesito referendario. La maggioranza al contrario aveva fatto appendere manifesti in cui invitava a votare “no”.
Il governo ugualmente era con la maggioranza e aveva inviato una cartolina ai sammarinesi per spiegare il tema del quesito referendario e le ragioni della legge contro cui si stava celebrando il referendum. Cartolina però contestata dal comitato promotore che ha anche ipotizzato una denuncia. E alla fine hanno vinto i sì. Ben 13.330 votanti di cui oltre il 92% cioè 12.166 hanno marcato appunto la casella del “sì”.
E ora cosa succede?
La legge che consentiva la vendita di terreni dello Stato – in determinate condizioni – a sola maggioranza semplice (cioè con 30 voti) è stata abrogata ed ora si ritorna alla condizione precedente, cioè dove è necessaria una maggioranza qualificata (pari cioè ai 2/3 dei consiglieri e quindi ad almeno 39 voti).
I sammarinesi si sono quindi espressi contrariamente a quanto chiedeva di votare la maggioranza che governa il Paese.
E se prendiamo i dati per valore assoluto, il totale dei “sì” è pure superiore al totale di voti raccolti dal Patto per San Marino alle precedenti elezioni del 2008 (11.371). Insomma, per una maggioranza che da allora ha perso pure tre consiglieri, la riflessione si impone sicuramente.