Franco Cavalli – Negato anche l’allungamento dell’orario di apertura. L’associazione Il Timrbo chiede aule studio in Città gestite dagli studenti / I buoni mensa per gli studenti che frequentano la biblioteca restano sospesi, spesa eccessiva secondo il fondo servizi sociali / Si sarebbe arrivati anche a punte di 70-80 buoni la giorno, ma forse falsi
La questione della sospensione dei buoni per la mensa agli studenti che frequentano la biblioteca di Città sembra che si complichi anziché risolversi. Dall’11 novembre infatti, la consegna dei buoni mensa agli studenti che vi si recano a studiare, soprattutto quelli universitari è stata sospesa. Una interruzione che arrivano a meno di un anno dall’istituzione di tale servizio, frutto della sollecitazione proprio di studenti e associazioni, in particolare dell’associazione “Il Timbro”. Il motivo in un primo tempo sembrava fosse legato al fatto che erano emersi dei buoni falsi, frutto di elaborazione fatte con uno scanner da parte di qualcuno che così aveva riprodotto i buoni e ottenuto lo sconto alla mensa. Ma dal confronto avvenuto ieri tra i responsabili dell’associazione che porta avanti la battaglia per i buoni mensa e per un ampliamento degli orari, sarebbe emerso che i problemi sono soprattutto economici. Stando a quanto conferma anche il segretario di Stato alla Pubblica istruzione Giuseppe Maria Morganti, il fondo servizi sociali che si assume il carico dello sconto, avrebbe evidenziato come la spesa dei buoni mensa abbia assunto delle voci importanti non più sostenibili. Secondo quanto riferisce Morganti, si sarebbe arrivati a punte anche di 70-80 pasti al giorno tramite i buoni. Un numero decisamente sproporzionato rispetto al volume di persone che frequenta la biblioteca. (…)
