San Marino Oggi sul materiale dato direttamene da Carisp San Marino a Di Vizio

San Marino Oggi sul materiale dato direttamene da Carisp San Marino a Di Vizio

San Marino Oggi

Acquisto quote Sopaf, Masi a Di Vizio:  “Io alla trattativa non c’ero. E’ stata condotta dal dottor Sibani e dagli advisor di Carisp” 

 La fine delle indagini, con le relative notifiche agli indagati, dell’inchiesta condotta dai pubblici ministeri di Forlì, Marco Forte e Fabio Di Vizio ha reso noti molti passaggi che hanno caratterizzato l’inchiesta. Spiccano ovviamente gli incontri che hanno avuto con il Pm Di Vizio, l’ex segretario di stato alle Finanze Gabriele Gatti e il segretario agli Esteri Antonella Mularoni, ma anche quello del presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio, Tito Masi. In particolare in uno degli incontri, presente anche l’avvocato difensore di Mario Fantini, Massimiliano Annetta, si insiste molto, anche da parte del pubblico ministero sul pagamento di 70 milioni di euro che Carisp fa a Sopaf per chiudere la vertenza e acquisire le quote di Sopaf in Delta. Un pagamento suddiviso in una trance di 55 milioni per le quote di Delta e in 15 milioni per una consulenza di Sopaf a Carisp. Sopaf infatti aveva iscritto nel proprio bilancio che le azioni in delta valevano circa 75 milioni di euro, però vengono cedute a Carisp per 55, quindi con una minusvalenza di 20 milioni “che in realtà – dichiara il Pm Di Vizio ad un certo punto – poi più o meno riemergono da un’altra parte in un forma che è quella. Ecco perché prima dicevo che forse c’è un’opera di ingegneria fiscale in questo tipo di iniziativa”. Masi a questo punto dichiara di aver chiesto anche lui spiegazioni a Sibani e che “mi è stato risposto – si legge nel verbale dell’incontro con il Pm – come in ogni trattativa, l’unica possibilità di raggiungere un accordo era quella di arrivare a questo prezzo”. Masi argomenta ulteriormente e poi alla fine dichiara che “se si poteva ottenere un prezzo migliore, o meno, io alla trattativa non c’ero. So che è stata condotta dal dottor Sibani e dagli advisor di Cassa di Risparmio, così mi è stato riferito e mi hanno detto che meglio di così non si poteva concludere”. Ma dalla lettura degli atti emerge anche un’altra circostanza. dopo le rogatorie inviate da Forlì a san marino per acquisire documenti, il materiale inviato alla procura ammontava a circa 6 volumi di documenti. ma c’è anche del materiale che è arrivato dalla cassa al Pm, iniziato nel marzo del 2010, che ammonta invece a 6 cd e 12 dVd, quindi notevolmente più corposo. su questa “collaborazione” è lo stesso Masi a rispondere in una riunione del Cda della cassa di risparmio del 21 giugno del 2010 (che fa anche esso parte del materiale a disposizione della Procura) spiegando che aveva avuto tre incontri con il Pm tutti assieme a Sibani e che tale iniziativa era “stata intrapresa dalla Fondazione non senza aver previamente consultato esponenti di magistratura e politica. 

(pubblicato alle 18,30 del 24 dicembre 2011- Continua)

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