Cassazione dà l’ok a una confisca per oltre 605mila euro chiesta dal Titano
Il denaro frutto di riciclaggio da una bancarotta fraudolenta. La sentenza sammarinese risale al 2013
Antonio Fabbri
Lo scorso 3 ottobre la Corte di Cassazione italiana, la cui sentenza è stata pubblicata in questi giorni, ha dato il via libera alla confisca per equivalente della somma di 605.184,50 euro nei confronti di una donna di Parma che era stata condannata in via definitiva nel 2013 dal Tribunale di San Marino per riciclaggio di denaro. La sentenza di primo grado emessa dal giudice Alberto Buriani, confermata sostanzialmente in appello dal giudice David Brunelli, aveva disposto oltre alla confisca di quasi 500mila euro già sotto sequestro in una banca sammarinese, anche la confisca per equivalente da effettuare necessariamente in Italia.
La donna, oggi 54enne di Parma, era accusata di avere riciclato i soldi della bancarotta dell’ex compagno. Per questo la condanna in primo grado era stata a 5 anni di prigionia (ridimensionata in appello a 2 anni e mezzo). Condanna anche alla confisca dei 494mila euro trovati sul suo conto bancario presso un istituto sammarinese. Tuttavia il denaro complessivamente riciclato ammontava, come attestato nei due gradi di giudizio sammarinese e ora avallato dalla Cassazione, complessivamente di un milione di euro. Di qui la confisca per equivalente per oltre 605mila euro.
Per effettuarla il Giudice delle esecuzioni di San Marino ha quindi disposto la rogatoria cui la Corte di Appello di Bologna ha dato corso. La donna ha così fatto ricorso in Cassazione tramite i suoi legali ma la Suprema Corte a evidenziato come in entrambi i gradi di giudizio sammarinese assuma valenza la conferma della confisca, al di là dal fatto che la pena detentiva sia stata rimodulata in appello, e come la decisione della Corte di Appello di Bologna, sulla scorta delle motivazioni delle decisioni sammarinesi, ben specifichi l’oggetto dell’esecuzione in Italia, cioè il denaro che è stato riconosciuto frutto del reato di bancarotta fraudolenta. La sentenza della Sesta sezione penale della Cassazione conferma, dunque, come in ambito di lotta al riciclaggio l’attività del tribunale sammarinese sia riconosciuta e supportata.