San Marino. Ordine dei Commercialisti e dei Contabili si ribella contro la Csu. San Marino Oggi

San Marino. Ordine dei Commercialisti e dei Contabili si ribella contro la Csu. San Marino Oggi

I commercialisti ribadiscono il loro no, sostenuti anche dall’Ordine dei Contabili alla riforma tributaria nel testo approvato dalla Commissione Finanze ed ulteriormente stravolto da un ‘incostituzionale’ accordo fra il precedente governo e la Centrale Sindacale Unitaria e infine si rivoltano contro la Csu, la quale li ha definiti ‘poteri forti’, cosa che secondo Albani, Presidente dell’Ordine dei Commericialisti, non sta né il cielo, né in terra: 

Franco Cavalli – San Marino Oggi: Albani: “Noi poteri forti? Non è vero, lo è la Csu” /
“Importante costruire subito un tavolo di confronto pubblico-privato per il rilancio del sistema”
 

L’accusa è rispedita al mittente con tanto di bell’invito a guardarsi in casa. Chiari e dettagliati, presidente e vice presidente dell’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili Marino Albani e Pierangela Gasperoni rispondono alle repliche della Csu che li accusava di essere i “poteri forti”.

Presidente Albani, allora, quanto sono forti i vostri poteri?
Sorride.

“Sinceramente quando ho letto delle accuse che ci hanno rivolto sono rimasto sorpreso. Se fossimo noi dei veri poteri forti allora il segretario alle Finanze uscente, Pasquale Valentini avrebbe sottoscritto un accordo con noi, non con i sindacati. La verità è che proprio i sindacati hanno sempre condizionato ogni politica economica di ogni governo, hanno imposto i loro contratti di lavoro nel settore pubblico, rendendosi veramente responsabili della situazione disastrosa della Pa e del divario esagerato tra retribuzioni del settore privato e del settore pubblico, con il risultato di un ingigantimento del numero dei dipendenti pubblici e con un costo ormai insostenibile per il bilancio dello Stato”. 

 

Insomma gli accordi di Csdl e Cdls con i vari esecutivi non vi soddisfano, compreso l’ultimo sulla riforma tributaria…

“Nello specifico della riforma Igr, si è trattato di un accordo scellerato che avrebbe prati- camente azzerato l’imposizione diretta sui dipendenti, causando un altro buco nel già asfittico Bilancio dello Stato. Perché l’Usl (il terzo sindacato n.d.r.) non ha invece firmato quell’accordo? Ribadisco, il governo non tenga conto, per l’elaborazione della prossima riforma tributaria, dell’accordo anticostituzionale raggiunto nella passata legislatura dalla segreteria di Stato alle Finanze con la Csu. Per i commercialisti è una pregiudiziale importante e imprescindibile, dalla quale dipenderà la disponibilità dell’ordine a collaborare con il governo”. (…) 

E poi c’è la ratifica degli accordi con l’Italia e l’uscita dalla black list.

“Purtroppo temiamo – afferma Albani – che la ratifica difficilmente arriverà dal Parlamento italiano nei primi mesi, visto che si profilano addirittura le elezioni a febbraio. A questo punto è urgente e inderogabile l’uscita di San Marino dalla black list per dare una boccata d’ossigeno all’interscambio italo sammarinese. Ormai infatti è chiaro che è solo una questione politica, perché ci sono tutte le condizioni perché San Marino ne esca. Il nostro Paese infatti, ha adottato leggi e atti concreti tesi alla collaborazione, sia a livello di uffici pubblici che di Tribunale. Anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha detto pubblicamente che la ‘collaborazione con San Marino è ottima’. Quindi il nostro governo deve fare immediatamente un’azione di forcing sui colleghi italiani per portare a casa subito un decreto ministeriale che ci tiri fuori dalla black list”. (…)

 

 

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