L’Osla si dichiara non contraria all’apertura serale delle mense, ma a delle precise condizioni, che il Governo tenga conto della reale povertà dello stato sociale sammarinese, di chi necessità realmente della mensa e di chi invece potrebbe tranquillamente andare al ristorante, contribuendo all’attività dei ristoratori, i quali, altrimenti, verrebbero, e lo sono tutt’ora, come scrive Osla, penalizzati dall’uso delle mense anche da parte di chi prende ad esempio uno stipendio di 40 mila euro all’anno.
La mensa deve essere per i veri disagiati, non per i ricchi! Se è a tutela delle fasce sociali più deboli occorre offrire pasti a chi non supera un certo reddito, ma non è possibile come oggi avviene per il pranzo, vedere usufruire delle agevolazioni della mensa chi ha redditi annuali anche di 40.000 euro ed oltre. Con questa logica la spesa corrente aumenta ed i ristoranti chiudono! La mensa è un servizio che dovrebbe aiutare le persone veramente bisognose mentre oggi non vi è distinzione tra ricchi e poveri cioè tra redditi sensibilmente diversi. Non si vuole togliere lo stato sociale, ma l’aiuto pubblico deve essere coerente con chi ha veramente bisogno per non ampliare la distanza tra fasce abbienti e fasce deboli; mentre oggi usufruiscono dello sgravio del Fondo Servizi Sociali tutti, anche i dirigenti pubblici, i dipendenti bancari, giudici e quelli che recentemente sono i redditi da lavoro che sono stati portati all’attenzione pubblica attraverso i quotidiani locali. Senza queste distinzioni oggi il servizio mensa sta facendo grave concorrenza impropria alla ristorazione sammarinese.
Leggi Comunicato, Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori – Osla
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