Paolo De Biagi, fondatore del comitato “San Marino per i sammarinesi onesti”, è uno dei firmatari dell’istanza d’Arengo presentata l’otto Aprile scorso in cui si chiede un’azione civile affinchè lo Stato recuperi dagli ex soci dell’istituto di credito il buco di cui si è fatto carico (circa 15 miliardi di lire).
Ho presentato con altri cittadini in occasione dell’Arengo del giorno 8 Aprile ai nuovi Capitani Reggenti una istanza con la quale si richiede che il Consiglio Grande e Generale dia ordine al Governo di avviare le azioni necessarie per il recupero di circa 9 miliardi delle vecchie lire, sottratte dai soci alla Banca del Titano.
Come certamente i sammarinesi sanno, il debito accumulato dalla Banca del Titano (circa 8 milioni di euro) nel momento in cui fu posta in liquidazione è stato assunto dallo Stato e quindi grava su ogni cittadino che si vede costretto a pagare più tasse. Il Segretario di stato Valentini, rispondendo ad una interpellanza di alcuni consiglieri, ha dichiarato che sono venuti a mancare alla Banca 9 miliardi di lire, iscritte nel bilancio della banca come spese di avviamento, totalmente ingiustificate.
Dopo tale ammissione, tutto tace. Nessuno si è attivato per recuperare una somma così rilevante. Mi domando, perché non si procede? Cosa si nasconde dietro questo silenzio?
Aspetto, come penso aspettino altri cittadini, fiducioso un chiarimento. I casi infatti sono due; o è stata data garanzia ai soci che non si procederà nei loro confronti per il recupero della somma che loro hanno ingiustificatamente distratto, oppure non si vuol dire a chi è andata a finire una così ingente somma e per quale ragione.
In entrambi i casi comunque qualcuno dovrebbe rispondere subito alla giusta richiesta dei cittadini.
De Biagi Paolo
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