Il movimento civico Per San Marino ritiene che ora, concluso ormai il travagliato periodo post elettorale, sia giunto il momento di prendere decisioni importanti per salvare il Paese condotto verso il baratro dal precedente governo. Per questo, una mossa vincente, per il movimento, sarebbe quella di intraprendere una stagione politica del “riformismo”, tanto cara, secondo Per San Marino, al Psd. Ma non tutto il riformismo è positivo a priori. Di quale “riformismo” quindi si sta parlando? Probabilmente, se di riformismo della politica in primis vorremmo discutere, allora bisognerebbe ridefinire la politica stessa e sollevarla dall’attuale piedistallo istituzionale in cui ancora, per adesso, si trova e portarla in mezzo ai cittadini. Riformare la politica significa quindi costruire una politica dal basso, una politica apartitica e autonoma, in una parola, “movimentista”, capace di influenzare positivamente la politica stagnante del Consiglio, una politica che sappia divenire realmente “collettiva” e “sociale” e non più “personalista” e “privata”.
Il movimento Per San Marino spera che la tradizionale linea riformista del PSD non venga a meno e pertanto è disponibile a condividere eventuali provvedimenti riformatori e positivi per il Paese e per i sammarinesi.
Nel frattempo, non si può fare una semplice testimonianza e pertanto, visto che i movimenti del cambiamento valgono da 12 a 15 seggi in Consiglio è quanto mai opportuno aprire un confronto per discutere di futuro e per verificare la possibilità di sostegno diretto e indiretto alle forze consiliari del cambiamento.
Leggi Comunicato, Per San Marino
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