Uno sportivo, amante della bicicletta da corsa. Un bravissimo artigiano, che dava il meglio di sé nella realizzazione di splendidi diorami ispirati alla Natività, nella sua casa di Dogana bassa. Un amore speciale, che lo legava a filo doppio al Kenya, terra nella quale tornava quasi ogni anno, insieme alla moglie Daniela.
E’ questo il ritratto di Stefano Michi, il ciclista sammarinese di 62 anni travolto e ucciso, l’altra mattina, da un pirata della strada che si è poi allontanato dal luogo dell’incidente, nel tratto italiano della SS72, a poche centinaia di metri dal confine di Dogana.
Tantissimi i messaggi di affetto e cordoglio arrivati in queste ore in ricordo dell’ex artigiano in pensione. Non solo da San Marino, ma anche dal Kenya. Una terra che Michi amava tantissimo, tanto da tornarvi quasi ogni anno: là aveva tantissimi amici e in passato la famiglia aveva posseduto anche una casa. “Stefano amava l’Africa in modo particolare il Kenya – ha scritto la moglie su Instagram -. Ora voglio pensare che questo ultimo volo abbia proprio il Kenya come destinazione”.
Un’altra grande passione di Michi era quella per lo sport. Il G.S. Dogana, il gruppo sportivo del quale aveva fatto parte a lungo, lo ha ricordato con parole commosse, stringendosi “attorno ai familiari per l’improvvisa e dolorosa scomparsa”.
Anche il Segretario di Stato, Andrea Belluzzi, ha voluto ricordare l’amico Stefano, compagno di tante avventure in sella.
A San Marino, Michi era molto conosciuto per un’altra sua passione, quella per i presepi e i diorami: vere e proprie opere d’arte a cui l’artigiano lavorava con cura e pazienza, prima di Natale.