San Marino. “Poste Spa, che fine ha fatto la legge di iniziativa popolare?”

San Marino. “Poste Spa, che fine ha fatto la legge di iniziativa popolare?”

Che fine ha fatto la legge di iniziativa popolare relativa a Poste S.p.A.?

E’ questa la domanda posta da Alessio Muccioli, ex segretario FUPI CSdL. “Anche se qualcuno cerca di disinnescare il tema lasciando passare tempo per fare decantare ogni possibilità di contrasto , la questione dell’assetto giuridico del settore postale è un tema che la politica deve affrontare definitivamente; la questione non è da poco, riguarda ,infatti, la modalità di gestione dei servizi pubblici essenziali.
L’assetto di tali servizi pone, tra le altre cose, il tema della effettiva democraticità di gestione di questi. Essendo un servizio essenziale, sarebbe più che opportuno vi fosse una effettiva democraticità di gestione.
Attraverso la creazione di spa per la gestione del servizio pubblico, si affida la gestione a dei consigli di amministrazione (tra l’altro non proprio economici), che, ovviamente, non essendo eletti dai cittadini, sfuggono a quel controllo democratico diretto a cui dovrebbero essere soggetti.
La gestione del bene comune deve seguire logiche diverse rispetto a quelle utilizzate nel privato; questo proprio perché bene di tutti, esso deve essere garantito aldilà delle applicazioni di logiche di mercato; attraverso la delega ad organismi di diritto privato della gestione della cosa pubblica si pone un ostacolo all’effettivo controllo democratico.
Se la politica continua con questo continuo svuotamento di significato, delegando ad altri le scelte sul bene comune, si avrà un impoverimento della democrazia rappresentativa, e ciò non può che portare ad una disaffezione da parte dell’elettorato.
Il fatto che Poste spa sia attualmente a totale capitale pubblico non toglie il fatto che vi sia stato una privatizzazione delle decisioni politiche, il cda si assume prerogative che invece dovrebbero essere a capo della nostra assemblea elettiva. Si realizza quindi una privatizzazione dei processi decisionali che di pubblico ha ormai ben poco.

Le modalità di creare soggetti di diritto privato per governare la cosa pubblica, ha poi ricadute oggettive sui servizi che non sono di poco conto. Le tendenze in atto sono abbastanza preoccupanti anche a San Marino. Seppure Poste spa sia ancora interamente a capitale pubblico ( e che questo intervenga pesantemente per risanare annualmente il bilancio), ciò non toglie che vi siano comunque stati degli aumenti per accedere ai servizi, senza che vi sia stato, peraltro, un miglioramento del servizio. Tale situazione pone anche il problema di come vanno finanziati i servizi pubblici, se cioè tramite la fiscalità, che è ispirata al principio di solidarietà sociale quindi tramite una chiara progressività rispetto al reddito, oppure verso un aumento della tariffa “piatto” che ovviamente incide di più sui meno abbienti.
Dalla prima lettura del progetto di legge che vorrebbe riportare la normalità in un settore che peraltro non ha visto benefici nemmeno economici nel passaggio dal pubblico al privato, sono passati ormai due anni. Sarebbe importante che la politica non perdesse altro tempo per potere definire la questione”.

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