San Marino. Premio Emma Rossi, 16 le candidature per l’edizione 2023

San Marino. Premio Emma Rossi, 16 le candidature per l’edizione 2023

Si è tenuto ieri sera, nella sala Montelupo di Domagnano, l’evento, promosso dall’Associazione Emma Rossi,  dal titolo “Donne dal mondo e dalla storia”.

Dal mondo arrivano le candidature al Premio Emma Rossi, giunto alla sua 3ª edizione che, come ha spiegato in apertura di serata il vice presidente dell’Associazione Emma Rossi, ha assunto quest’anno una dimensione internazionale.

Nel suo discorso, Patrizia Busignani ha richiamato le ragioni che stanno alla base del Premio dedicato quest’anno alle  “Donne che cambiano il mondo”. Non un concorso, ma una serie di candidature di donne particolarmente distintesi nei rispettivi Paesi e nei rispettivi ambiti di impegno.

Si tratta di 16 donne di 9 Paesi diversi, così suddivise: 6 dell’Italia, 2 dell’Iran, 2 della Bosnia Erzegovina, 1 dell’Argentina, 1 del Brasile, 1 dell’Afghanistan, 1 del Kirghisistan, 1 della Svizzera e 1  della Repubblica di San Marino.

Ciascuna di esse, ha contribuito con responsabilità, impegno, competenza e leadership, in qualche caso anche a rischio della vita, del carcere o della clandestinità, a promuovere i diritti delle donne e la parità di genere,  essendo allo stesso tempo anche un modello per le altre donne.

Le diverse candidate sono state proposte da Università, giunta di Castello di Città, ambasciate e consolati anche in accordo con le Comunità dei Sammarinesi all’Estero, associazioni femminili sammarinesi, Ordine dei Giornalisti di San Marino, Consulta delle Associazioni, associazioni italiane operanti nel campo del volontariato e singoli cittadini.

Delle 16 candidate è stato proposto al pubblico presente un breve profilo a cura di Patrizia Busignani, cui ha fatto seguito l’intervento di saluto del segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Andrea Belluzzi, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa.

Dalla storia arrivano invece le donne di cui ha trattato, nella seconda parte della serata, la Conversazione sul libro “Anita” dedicato ad Anita Garibaldi e sulla sua straordinaria autrice, nota con l’originale pseudonimo di Sfinge, ovvero la contessa Eugenia Codronchi Argeli, giornalista brillante e prolifica, autrice di poesia, romanzi e novelle vissuta tra fine Ottocento e primi del Novecento, della quale ha tracciato un profilo molto interessante Marco Sassi, storico ed editore del libro “Anita”.

Cristina Ravara Montebelli, da esperta storica della seta quale è,  ha parlato dell’abito di Anita, custodito nei Musei dello Stato e delle varie vicissitudini che lo hanno contraddistinto.

Laura Rossi, che ha coordinato la Conversazione, ha ricordato per sommi capi l’episodio garibaldino che ha segnato un passaggio significativo della nostra storia recente ed ha auspicato, a nome dell’Associazione, che l’abito di Anita e i cimeli garibaldini tornino ad essere esposti al pubblico in maniera permanente per richiamare la curiosità dei turisti e stimolare  la conoscenza storica dei sammarinesi.

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