L’informazione di San Marino. Prima, durante e dopo, Antonio Fabbri
Difficile il momento. Difficile la congiuntura internazionale. Difficile il rapporto con l’arcigno Tremonti. Difficile superare le inchieste giudiziarie. Difficile ripulire dai soldi sporchi il Paese soprattutto se erano alla base del suo benessere. Difficile fare cambiare una mentalità ancora persistente e radicata nella società. Difficile guadagnare la fiducia internazionale, non ancora raggiunta appieno. Ma la cosa più difficile in assoluto in questa legislatura era un’altra. E nonostante questo è stata raggiunta. Il Patto è riuscito in una impresa pressoché impossibile: mettere in crisi una maggioranza con la nuova legge elettorale che blinda praticamente i governi. Nonostante questo ce l’hanno fatta ugualmente. Una maggioranza con un premio di stabilità che sottrae diversi consiglieri all’opposizione e può contare sul deterrente dell’antiribaltone, non ha concluso in pace la legislatura. Ancora oggi, anche se di motivazioni ognuno a Palazzo dà le sue, non ci si capacita di come sia potuto succedere. Prima ne è venuto meno uno di Segretari di Stato. Poi ne è stato fatto dimettere un altro. Poi se ne sono andati altri due. Pian piano il Patto ha perso numeri. Al di là dei buoni o dei cattivi, di chi ha ragione o chi ha torto, di chi è responsabile e chi non lo è, del fatto che di certo è il momento meno opportuno per proclamare una crisi… Al di là di tutto questo, la presa d’atto è una: per la miseria bisogna mettercela proprio tutta ed essere proprio bravi per arrivare ad una crisi di governo con una legge elettorale che quasi quasi la vieta! Invece si è partiti dal dopo per mettere in discussione il prima e adesso si pastrocchia sul durante.
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