RASSEGNA STAMPA
ANTONIO FABBRI – Un broker finanziario, dipendente di una società italiana, aveva proposto a dei sammarinesi investimenti in titoli. Titoli sulla carta realmente esistenti (es. Jaguar), ma che proponeva attraverso prospetti e resoconti da lui stesso redatti. In sostanza chiedeva soldi per investirli, ma in realtà, secondo l’accusa, questi denari non erano mai arrivati alla società di intermediazione per poter procedere con l’effettivo investimento in titoli.
Le vittime, che sarebbero molte di più rispetto alle sole costituitesi parti civili, si sono accorte di essere state raggirate quando hanno chiesto di disinvestire le somme per poter fare fronte delle spese. I denari chiesti indietro, però,. non sono mai arrivati. Si calcola che le somme truffate ai malcapitati si aggirino sui 50mila euro.
L’uomo, Claudio Longhi, forlivese, è stato così denunciato. Ieri è partito il processo davanti al Commissario della Legge Vico Valentini. Nella prima udienza sono state esaminate le eccezioni preliminari.
La difesa, con l’avvocato Patrizia Bellavista, ha chiesto di dichiarare non doversi procedere depo- sitando una sentenza di patteggiamento avvenuto in Italia presso il tribunale di Forlì. Secondo la difesa, infatti, per i medesimi fatti contestati a San Marino, si è già deciso in Italia. Ha quindi chiesto l’applicazione del ne bis in idem internazionale.
Si sono opposte la Parte civile, con l’avvocato Lara Conti, e anche il procuratore del fisco Manuela Albani. Entrambe hanno infatti evidenziato che, semmai, si tratterebbe di una sentenza riguardante una sola parte dell’imputazione, e non di tutte le condotte che invece sono contestate a San Marino. Una posizione condivisa dal giudice Valentini che ha tra l’altro rilevato come il patteggiamento comunicato non fosse corredato della “dichiarazione di irre- vocabilità” della sentenza. Inoltre, ha rimarcato il Commissario della legge, il patteggiamento presso il Tribunale di Forlì riguarda fatti che sono diversi, o comunque parziali, rispetto a quelli del capo di imputazione sammarinese. Pertanto il giudice ha disposto di procedere oltre, dichiarando aperta l’istruttoria dibatti- mentale. Il processo è stato aggiornato al 4 marzo per ascoltare due testimoni e per le conclusioni.
Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 23