San Marino. Prove, a tavola, di coalizione Dc Psd. Corriere Romagna San Marino

San Marino. Prove, a tavola, di coalizione Dc Psd. Corriere Romagna San Marino

Corriere Romagna San Marino:  L’inciucio politico potrebbe essere mirato ad escludere Alleanza popolare dalla prossima alleanza / Dc- Psd: prove di coalizione / Il primo partito di opposizione a cena con il “nemico”: 10 a tavola

SAN MARINO. Prove di coalizione, mercoledì sera a cena, tra cinque esponenti della Dc e cinque altisonanti nomi del Psd. Il primo partito di opposizione “dimentica” la base sociale del movimento e va a mangiare col “nemico”: tenuta fuori Alleanza popolare che, del convivio, non sapeva nulla.

L’inciucio politico è quindi forse mirato proprio a tagliare fuori dalla prossima coalizione il partito di Mario Venturini.

Da mesi ormai Psd e Patto lavoravano alla ricerca di un fronte comune di dialogo: ma gli ultimi fattacci di cronaca e le grandi inchieste giudiziarie, avevano allontanato il primo partito d’opposizione dalla storica Democrazia cristiana. Negli ultimi cinque o sei incontri di partito, questo sentimento era emerso più che mai: il dialogo con la coalizione di governo non è possibile.

Prima la finanziaria, poi il clamore legato alle consulenze del presidente di Banca centrale Renato Clarizia per Marco Bianchini, coinvolto nello scandalo Criminal minds: diversi i passaggi che hanno intiepidito il colloquio tra le due prime donne della politica. Eppure, qualche movimento sotterraneo s’è mantenuto. T

Tant’è che mercoledì sera, all’insaputa di Alleanza popolare, i dieci esponenti politici si sono visti a cena. Da una parte del tavolo Pasquale Valentini, Luigi Mazza, Clelio Galassi, Claudio Podeschi e il giovane presidente della Dc Teodoro Lonfernini. Dall’altra parte, il capogruppo consiliare del Psd Claudio Felici, e poi i “vecchi”: Fiorenzo Stolfi e Mauro Chiaruzzi (che per amore del dialogo con la Dc hanno dimenticato le vecchie ruggini), Stefano Macina e Antonio Carattoni. Grandi assenti, il presidente e il segretario politico del Psd, Denise Bronzetti e Gerardo Giovagnoli, forse “dissidenti” o semplicemente tagliati fuori.

Da notare invece, la presenza del giovane Lonfernini, voce – a volte isolata – che si è distinta in maggioranza: non è escluso quindi che il presidente del partito abbia pensato bene di vigilare sul gruppo che troppo ricorda vecchie coalizioni di governo.

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