San Marino. Quel miliardo dato da Carim senza registrazioni

San Marino. Quel miliardo dato da Carim senza registrazioni

Fabio Di Vizio non può ammettere che mentre lui indagava con tanto impegno sui flussi di danaro da e per la Repubblica di San Marino, per  trovare le prove del  suo teorema  sul riciclaggio via Titano, la Cassa di Risparmio di Rimini,  Banca  Carim,  appositamente incaricata da Bankitalia, rifornisse tranquillamente i – voraci – forzieri di Banca Centrale, senza eseguire le registrazioni e le segnalazioni d’obbligo per un … intoppo nel sistema informatico

Ne scrive Stefano Elli di IlSole24Ore.

Si tratta di più di un miliardo  di euro nel periodo cruciale per l’indagine  Re Nero  ed anche per  Varano: giugno 2008 – giugno 2009. 

Che cosa significa? Che per un anno e forse più, dalla Filiale della Banca d’Italia  di Forlì, la Carim, per conto della Banca Centrale di San  Marino, ha prelevato soldi, li ha traghettati nella Repubblica del Titano attraverso la società di trasporto Valori Civis Augustus  e li ha depositati. Però senza censirli nell’archivio unico informatico (Aui).

Del caso si era già interessato Lionello Mancini (anch’egli di IlSole24Ore) nell’ottobre scorso. Presso la Carim, aveva rilevato Mancini,  nel giugno 2008, il sistema di check informatico del contante ha fatto cilecca e Carim ne ha informato
Bankitalia nel luglio 2009, facendo inarcare più di un sopracciglio.

 

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