San Marino. Referendum, Arengo della Cittadinanza: ‘Tecnicismi, burocrazia e cavilli’

San Marino. Referendum, Arengo della Cittadinanza: ‘Tecnicismi, burocrazia e cavilli’

L’iter referendario è volutamente burocratico, tecnico e complicato? O semplicemente un susseguirsi di norme lo hanno reso tale? È possibile semplificarlo mantenendone le garanzie? Se lo chiede Arengo della Cittadinanza anche in seguito alla sentenza del Collegio dei Garanti che ha respinto i due quesiti referendari (abolizione del quorum e tetto massimo stipendio dipendenti pubblici) per irricevibilità delle firme.

Perchè fatti accaduti di recente riportano in primo piano uno dei punti focali individuati al tempo dall’Arengo della Cittadinanza, e cioè la possibilità da parte della popolazione di potere esprimere la democrazia diretta attraverso lo strumento del referendum, strumento che dovrebbe essere di ragionevole semplice attuazione, garantendone la correttezza. Come tutti sapete qualche giorno fa il Collegio dei Garanti ha invalidato le raccolte firme di due referendum (abolizione del quorum e tetto massimo stipendio dipendenti pubblici) a causa di tecnicismi e “cavilli” legali, legati a errori di forma nell’autenticazione delle sottoscrizioni. Ora noi qui non entriamo nel merito di chi ha ragione e chi ha torto, vorremmo invece evidenziare come improvvisamente in molti si siano resi conto di quanto sia complicato al momento portare avanti un iter referendario, per primi i promotori dei quesiti respinti a causa dell’invalidamento delle firme, dopo tutto il tempo e la fatica profusi.

Leggi il comunicato Arengo della Cittadinanza

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