San Marino. Rete: “Ci sono veleni che accecano e veleni che aprono gli occhi”

San Marino. Rete: “Ci sono veleni che accecano e veleni che aprono gli occhi”

Riceviamo e pubblichiamo

“Ci sono veleni che accecano e veleni che aprono gli occhi”.

Spiace sprecare questo stralcio de “La signorina Julie” per le uscite di Antonio Fabbri sul proprio giornale, ma certe biliose bassezze almeno due righe di risposta le meritano.

Il Movimento RETE ha affittato i locali dove un tempo vi era una filiale Asset Banca, ma il contratto è stato firmato col proprietario dell’immobile, che nulla ha a che vedere con il presidente di Asset.

Al contrario, il giornale l’Informazione sopravvive nelle foresterie dell’imprenditore Marino Grandoni, col quale è da sempre legato a doppio filo e al quale non rimprovera di certo le bizzose amministrazioni che tanto male hanno fatto al Paese e tante famiglie sammarinesi hanno messo in tragica difficoltà. Non lo fa nemmeno oggi, terzo anniversario del procedimento riguardante i titoli Demeter per il quale il Congresso di Stato si è recentemente costituito parte civile.

Matthew Arnold diceva che il giornalismo fosse letteratura scritta di fretta. Antonio Fabbri deve pensare che il giornalismo sia la realtà interpretata da Repubblica Futura. Questo dovrebbe dare il senso della qualità delle notizie che egli pubblica. 

Rete

 

Di seguito la replica pubblicata l’11 agosto 2020 su L’Informazione di San Marino

E’ lusinghiero che Rete, fuggita dai radar di tutti i social, che non fa più conferenze stampa, che emette solo comunicati sconclusionati e da arrampi- cata sugli specchi, ormai senza più identità, si prenda la briga di replicare ad un umile cro- nista e a un giornale al quale neppure manda comunicati (neanche questo per inciso). Sarà l’innata educazione di cui possono farsi lustro gli espo- nenti del movimento Rete, che impone di inviare repliche a tutti tranne che agli interessati. Ma tant’è…
Si può fare ironia su tutto, ma non su Rete. Punzecchiare l’intangibilità taumaturgica del movimento riaccende l’irrascibilità. Cosa c’entri Antonio Fabbri in una domanda satirica che non reca la firma di alcuno e, pertanto, da riferirsi al Direttore, il “movimento” – visto quello che non stanno facendo dovrebbero chiamasi “immobilità” –dovrebbe chiarirlo a se stesso. Cosa c’entri specificare che Rete non paga l’affitto al Re Nero, quando questo nessuno lo ha detto, sa molto di coda di paglia.

Il resto, cioè quasi tutto, sono falsità. Il movimento continua a farneticare, propalando i suoi racconti per delegittimare le persone. Lo hanno fatto e continuano a farlo con tutti quelli che ritengono loro ostili. Dispiacerà a Rete, ma i locali dove insiste la nostra redazione, non sono dell’ingegner Grandoni, bensì del signor Marino Carlini… certo, sempre Marino è. Vabbé, risponderanno a una querela. No, non è il caso che facciano le vittime in Consiglio o che mandino Ciavatta e Santi qui a spaccare tutto e a minacciar manganellate, tanto ormai in tribunale i processi se li aggiustano da soli.

Terzo anniversario dei titoli Demeter, già. Bisognerebbe che Rete facesse una interpellanza per chiedere come mai sono passati tre anni e ancora il loro inquirente di riferimento non abbia concluso le indagini. Per inciso, la storiella che si racconta in maggioranza che sarebbe stata la prof.ssa di Bona a frenare, è un’altra delle solenni bugie propalate per giustificare le nefandezze che si stanno compiendo contro ogni principio dello Stato di Diritto. Tanto dovevamo.

——

Caro lettore, Libertas mai come ora svolge un servizio pubblico importante per tutta la comunità. Se apprezzi il nostro lavoro, da 20 anni per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per aiutarci in questo momento straordinario. 
 
Anche un caffè alla settimana per noi può fare la differenza.
 
Puoi usare Paypal cliccando qui:
 
 
oppure facendo un bonifico con causale DONAZIONE all’IBAN intestato a Libertas:
 
SM78R0606709802000020148782
 
 
 
Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy