San Marino. Riciclaggio, prosegue il processo a carico di Santonastaso, Antonio Fabbri

San Marino. Riciclaggio, prosegue il processo a carico di Santonastaso, Antonio Fabbri

Riciclaggio, prosegue il processo a carico di Santonastaso. A maggio le conclusioni

Antonio Fabbri

Nuova udienza, ieri, del processo per riciclaggio, del denaro ritenuto frutto dei reati dei clan, a carico di Michele Santonastaso, in Italia definito “l’avvocato della Camorra”, perché in passato difensore nel processo “Spartacus del clan Bidognetti. Santonastaso nel procedimento sammarinese è accusato – assieme ai figli Irene, Giuseppe e Claudio e a Teodoro Iannota ritenuto un prestanome – di avere portato a San Marino il provento delle attività dell’associazione per delinquere di stampo camorristico alla quale prestava i suoi servigi legali.

Secondo l’accusa i soldi sul Titano cominciò a portarli nel 2001, quando aprì un conto presso Cassa di Risparmio sul quale versò 1.782.314,95 in contanti investendo poi il denaro in pronti contro termine.

Nell’udienza di ieri davanti al giudice Roberto Battaglino, si è proceduto all’interrogatorio dello stesso imputato. 

Santonastato ha quindi risposto alle domande del giudice e del Procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, rendendo le sue dichiarazioni. Assistito dall’avvocato Nicola Maria Tonelli, ed esercitando in parte egli stesso l’attività forense nel processo dopo la revoca della sospensione cui era stato sottoposto, Santonastaso ha fornito la sua versione dei fatti.

La domanda, formulata in sostanza dal Giudice e dal Procuratore del fisco era relativa alla provenienza del denaro. Santonastaso ha ricostruito la movimentazione del denaro sostenendo che gli importi versati nelle banche sammarinesi siano frutto della sua attività professionale che tra il 1987 e il 2010 lo ha visto – ha riferito – prestare la sua attività in migliaia di processi e udienze. Da questa attività e dai suoi conti personali in Italia, ha dunque sostenuto l’imputato, proveniva il denaro che, invece, per l’accusa era frutto dell’attività dei clan. “Una ricostruzione – riferisce l’avvocato Nicola Maria Tonelli – confortata dalla ricostruzione di una dettagliata perizia che abbiamo depositato agli atti”.

Prossima udienza il 15 maggio per le conclusioni e, presumibilmente, la sentenza.

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