Antonio Fabbri, L’Informazione di San marino: La Riforma igr per ora salta / Potrebbe tornare ad agosto / Unica certezza elezioni in autunno / Mazza: “Non ci sono più le condizioni politiche” / Marco Gatti: “Basta giochi. Pronto a dimettermi” / In serata ripreso il consiglio con istanze e decreti
[…]
Anche perché più
volte l’Upr ha dato ieri la propria
disponibilità a “consentire l’adozione
dei provvedimenti necessari
per mettere in sicurezza il
paese”. E quel “consentire” pare
avere un significato determinante
in termini politici e formali.
Infatti
l’Upr ha da “spendere” tre
voti che riporterebbero in maggioranza
consensi usciti dalle
urne all’attivo del Patto. E questo,
seppure con qualche arzigogolo,
salvaguarderebbe il rispetto della
legge elettorale-antiribaltone
e della forma. Sono comunque
chiare le parole dell’Upr che accoglie
l’appello degli industriali:
“Non siamo mai stati insensibili
ai ricorrenti richiami rivolti alla
politica dalle forze economiche e
sociali. Proprio per questo diamo
la nostra disponibilità per consentire
che siano adottati – da qui
all’imminente scioglimento del
Consiglio Grande e Generale –
una serie di interventi che possano
mettere in sicurezza il nostro
Stato in previsione, non solo della
prossima verifica dell’OCSE,
ma anche per consentire una minima
sostenibilità finanziaria del
bilancio dello Stato. Sappiamo
quanto sia alta la posta in gioco”.
Insomma, ad oggi le condizioni
non ci sono per portare la legge
tributaria.
Ma nel Consiglio dello
scioglimento, quello di agosto, le
condizioni previste dalla legge si
potrebbero ricreare, quanto meno
per portare alcuni provvedimenti
ritenuti fondamentali. Ma la valutazione
politica è anche che,
ultimamente, l’Upr ha avuto un
riavvicinamento sia con la Dc
che con Ap. Si potrebbe prefigurare,
quindi, nell’asse già delineato
Dc-Ap-Ns-Psd, l’apertura
all’Upr.