Le fiamme gialle di Rimini hanno scoperto un giro di fatture false tra Rimini e San Marino, con relativa evasione di imposte, per un valore di 1,5 milioni di euro.
L’attività ispettiva si è subito concentrata su “atipiche” operazioni
commerciali con una società con sede legale nella Repubblica del Titano che
vantava un rapporto privilegiato con la software house italiana. Analizzando a
fondo le transazioni e incrociandole con i dati ricavati dai database a
disposizione del Corpo, infatti, i finanzieri hanno notato delle profonde
discrepanze. Un caso eclatante è stata la cessione di un pacchetto di clienti
dalla società sammarinese all’italiana relativo a soggetti che erano già clienti
della riminese.
Questo e altri episodi hanno fatto scattare un accertamento
più approfondito, dal quale è risultato che la società con sede a San Marino era
costituita pressoché con la stessa compagine societaria dell’azienda italiana
(differiva solo sul socio sammarinese che obbligatoriamente doveva essere
presente) e che gran parte del suo volume d’affari era formato proprio dalle
fatture emesse nei confronti dell’impresa riminese.
Leggi l’articolo di Il Resto del Carlino