Il filo rosso della protesta parte dall’emergenza economica
che sta provocando continue perdite di posti di lavoro e chiusure aziendali. “La
fine del tunnel ancora non si vede – afferma la FLI-CSU –solo
nei primi 4 mesi di quest’anno sono state 66 le aziende che hanno chiesto la
mobilità, con 150 lavoratori coinvolti. Tutti licenziamenti provocati dal
cortocircuito economico innescato dalla black list. Gli effetti della paralisi
dei rapporti tra Italia e San Marino sono devastanti, non è più tempo di
tentennamenti o, peggio, di ambiguità: lo scambio automatico d’informazioni va
attivato immediatamente perché sul terreno della trasparenza ci giochiamo il
nostro futuro”.
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