Il vizietto molto diffuso fra Romagna e Repubblica di San Marino di adoperare le banche o le finanziarie di proprietà o di cui si ha una responsabilità di gestione, come un bancomat personale è stigmatizzato da Stefano Elli di IlSole24Ore.
Elli prende le mosse dall’ultima inchiesta chiusa dai pubblici ministeri di Forlì Di Vizio e Forte su Credito di Romagna. in -o senza – collegamento con l’Istituto Bancario Sammarinese.
Titolo: Affidamenti a parti correlate. La chiusura indagini sul Credito di Romagna / Al ‘bancomat’ dei consiglieri / Gli affidamenti ‘monstre’ agli amministratori dell’Istituto di Mercadini.
Chiusa l’inchiesta ora si viaggia verso la richiesta di rinvio a giudizio.
Questi i prossimi step di Forlì Fabio Di Vizio e Marco Forte, sostituti procuratori a Forlì e del procuratore capo Sergio Sottani.
Ma la parabola giudiziaria di Giovanni
Mercadini (ex dominus di Credito di Romagna e dell’Istituto Bancario Sammarinese), coinvolge altri personaggi della Rimini che conta. A cominciare da Manlio Maggioli, presidente della Camera di Commercio di Rimini, nel paradossale triplice ruolo di editore, esattore (dei tributi) ed evasore (scudo fiscale).
C’è dell’altro però. Leggendo con attenzione le 142 pagine dell’avviso di chiusura indagini della procura forlivese, emerge con limpidezza come tutti gli amministratori della banca considerassero l’istituto come un enorme serbatoio cui attingere a piacimento dosi sempre più massicce di liquidità in uno sbilanciamento del tutto anomalo nella erogazione di affidamenti verso parti correlate.
Nel 2007 su un totale di affidamenti pari a oltre 245 milioni di euro, 59 milioni sono finiti a parti correlate per una percentuale del 24,11%. Nel 2008 il saldo sale: 413,7 milioni gli impieghi di cui 120,5 a parti correlate (il 29%). Lieve arretramento l’anno successivo dove a fronte di una erogazione per 532 milioni si è giunti ad affidare le parti correlate per 133,4 milioni (25,07%). (…)
OGGI
–
GIORNALI PARLANO
DI …
Meteo San
Marino di N. Montebelli
di Ranfo