Il referendum salva stipendi è frutto di un blocco contrattuale che risale al 2009. L’Anis decide al tavolo tripartito di non firmare l’accordo per il settore industria: 8000 lavoratori restano senza contratto: la spending review delle famiglie sammarinesi.
Domenica 20 ottobre un SI per cambiare.
Il referendum Salva Stipendi vuole dunque cambiare un passato fatto di paralisi contrattuali, alta conflittualità sociale e perdita del valore delle retribuzioni.
Siamo di fronte a una forma flessibile e temporanea di indicizzazione dei salari, che trova applicazioni simili in altri Paesi europei come il Lussemburgo e il Belgio. Diventa quindi indispensabile dare valore e dignità alle retribuzioni e ai contratti, rilanciare i consumi interni e dare una risposta concreta alla crisi che anche a San Marino ha prodotto una forte disoccupazione.
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