Secondo Camilla Conti di L’Espresso si fanno sempre più fitti i collegamenti fra la Repubblica di San Marino e la Cina.
Titolo: Economia. Paradisi Fiscali / San Marino, cioè San
Pechino
Il Dragone o il Vaticano: chi scegliere per rilanciare l’economia sanmarinese
assediata da Giulio Tremonti? Perché la crisi ha colpito duro anche questo
piccolo Stato (31.887 residenti) indipendente dal 1296. Le banche e le
finanziarie locali, con circa 13 miliardi di depositi (italiani per oltre il 60
per cento) alla vigilia della recessione, non sono state certo aiutate dalla
stretta globale sulle regole della finanza, resa ancora più aspra dalla fermezza
del ministro dell’Economia. La svolta internazionale è iniziata un paio d’anni
fa quando il G20 si riunì a Londra per combattere i paradisi fiscali ed
eliminare il segreto bancario. Poi è cominciato il giro di vite italiano
culminato con le nuove regole introdotte nel “decreto incentivi”: le aziende del
Titano di fatto non possono più partecipare ad appalti pubblici tricolori e chi
ha in casa fatture superiori ai 5 mila euro targate San Marino rischia
l’accertamento della Guardia di Finanza.
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