Usl, chiede che sia quanto prima sanata la discriminante nei confronti dei frontalieri, che hanno di nuovo fatto sentire la loro voce.
Certo che i tempi della politica spesso non sono
quelli del mondo del lavoro, ma questo è il momento di avere coraggio e
cancellare il provvedimento per poter uscire uniti ed insieme dalla crisi
nell’equità e nella giustizia sociale. Certo l’abrogazione di tale articolo non
è la panacea di tutti i mali per questa tipologia di lavoratori; si deve
lavorare in parallelo per creare una legge che regolamenti tutto il
frontalierato, anche quello dall’Italia verso altri Paesi. Per fare questo gli
Stati devono interagire, sinergicamente, per dare regole certe e basarle sui
giusti presupposti che non possono e non devono avere come cardine la residenza
ma il paese in cui si lavora e la produttività creata in esso. Ci vuole una
legge ordinaria e per costruirla si devono tener conto di tutte le voci della
governance di un paese. Quindi chiediamo a gran voce allo stato sammarinese che
questa discriminante venga sanata e allo stato italiano che si attivi per creare
un tavolo di lavoro congiunto che porti ad una legge che faccia definitivamente
chiarezza sull’annoso problema dei diritti e dei doveri dei lavoratori
frontalieri.
Leggi il comunicato Usl
Leggi anche Frontalieri
di San Marino. Il sostegno della Centrale Sindacale Unitaria
OGGI
–
GIORNALI PARLANO
DI …
Meteo San
Marino di N. Montebelli
di Ranfo