San Marino. Seduta consiliare, sera

San Marino. Seduta consiliare, sera

 

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 20-24 MAGGIO

GIOVEDI’ 23 MAGGIO- n.2

           

I lavori
consiliari sono proseguiti con il dibattito e l’esame del progetto di legge
sull’ecommerce, approvato poi con 30 voti a favore, 2 contrari e 18 astenuti.

E’ stato quindi esaminato e approvato con 30 voti a
favore, 16 contrari e un non votante l’ultimo progetto di legge in seconda
lettura all’ordine del giorno,
Differimento dei termini per l’esercizio delle
deleghe previste dall’articolo 25 secondo comma, dall’articolo 28 primo comma e
dall’articolo 57 primo comma della Legge 21 dicembre 2012 n. 150 “Bilanci di
previsione dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2013 e
bilanci pluriennali 2013/2015”.

L’Aula ha proceduto poi a una serie
di nomine, approvate a maggioranza: il presidente dell’Istituto musicale,
Federico Cavalli; due membri del Cda dell’istituto musicale, Casali Nello,
proposto dal Ps, e Filiberto Felici, candidato dal Psd. Quindi la nomina di due
sindaci revisori dei conti dell’istituto: Massimo Tumietti, per Pdcs-Ns,
Alberto Vaglio, per l’Upr. Nominati anche presidente e membri della commissione
degli accertamenti per i redditi delle società: Maria Stefania Lazzari, Andrea
Fabbri e Graziano Giovagnoli. Quindi presidente e membri della Commissine degli
Accertamenti dei redditi delle persone fisiche: Massimo Valentini, Massimiliano
Rosti, Roberto Tam
agnini, Roberto
Boccalatte.

Nominati presidente e membri della Giunta di Stima:
Alessandro Geri, Laura Gatti, Giorgio Bonfè, Leonardo Lonfernini, Peppino
Ugolini; così come l’Authority per le Pari opportunità:  Maria Domenica Michelotti, Silvia Micheloni,
Marianna Bucci. Ultima nomina, quella del dirigente dell’Ispettorato di
vigilanza: è stato rinnovato l’incarico a Lorenzo Battistini.

Il Consiglio grande e generale è
passato quindi alla presentazione dei progetti di legge in prima
lettura:“Responsabilità della persona giuridica”, “Modifiche al Codice di
procedure penale e al Codice di procedura penale e disposizioni in materia giudiziaria”,
“Disposizioni penali contro le frodi e le falsificazioni”. I lavori
riprenderanno domani mattina.

 

 

Di seguito un riassunto dell’esito della seduta
consiliare odierna.

 

Comma 7. Progetto di legge “Legge sull’uso delle
comunicazioni elettroniche e dell’E-Commerce”, approvato con 30 voti a
favore, 2 contrari e 18 astenuti.

 

Andrea
Belluzzi, Psd: “
Il testo va a
disciplinare, in concreto e per la prima volta, un’attività che già di fatto
avviene ma che fino ad oggi è stata priva di quelle tutele e prescrizioni che
costituiscono una garanzia sia per i fruitori che per gli operatori del
settore. Dopo che per ben due volte i testi unici in materia di disciplina del
Commercio avevano previsto un richiamo normativo alla disciplina di questa
particolare aspetto dell’economia si giunge con questo testo di legge ad
intervenire nel settore. E’ emersa chiara la convinzione e le necessità che
questo sia il primo di una serie di interventi, vuoi di carattere normativo,
vuoi di natura amministrativa, che possono sostenere lo sviluppo corretto ma
anche competitivo di un ramo dell’economia sammarinese. Nella sua sostanza la
legge è formulata sui modelli assunti dalla commissione delle Nazione Unite per
il diritto del commercio internazionale, Uncitral/Cnudci.

Questa
scelta offre molteplici vantaggi tra i quali anche una miglior conoscibilità
del diritto sammarinese per gli operatori commerciali stranieri e la
possibilità di poter fruire delle pregresse esperienze e dei commenti di
giuristi internazionali che, vertendo su medesime disposizioni di legge,
risulteranno utili anche per l’interpretazione nel contesto del diritto
sammarinese.

Il
Titolo primo infatti, suddiviso a sua volta in tre parti, tratta delle
comunicazioni elettroniche.

Il
Titolo secondo, diviso in due parti, tratta invece della firma elettronica. Con
il Titolo terzo viene regolata infine l’attività di commercio elettronico. La
norma distingue anche tra operatori commerciali che svolgono esclusivamente
commercio elettronico, ai quali sono riservate le predette specificità, e
operatori che aggiungono alla normale attività anche quella svolta in forma
digitale. Tutte queste caratteristiche vanno a trovare riscontro nella
istituzione del Registro delle attività di e-commerce al quale viene anche
associata la creazione di un apposito marchio che ogni operatore iscritto dovrà
evidenziare sul proprio sito per comunicare la sua iscrizione e l’ottenimento
della relativa autorizzazione ad esercitare”.

Andrea
Zafferani, C10, relatore di minoranza:
“La
presente legge sull’uso delle comunicazioni elettroniche e dell’e-commerce”
nelle sue prime 2 parti, tratta temi di digitalizzazione di certificati di
identità e di riconoscimento elettronico. Queste prime due parti paiono in
linea con le attuali disposizioni europee in materia, adottate in conformità
anche dalla Repubblica italiana. In merito a questo, è doveroso sottolineare
come l’attuale proposta non aggiunga particolari peculiarità territoriali
relative alla dimensione della Repubblica di San Marino e non mostri segni
tangibili di personalizzazione o innovazione legislativa, limitandosi a
ripercorrere norme europee e italiane esistenti, ma datate di quasi un
decennio. Un lavoro quindi che tende a recepire norme già esistenti e diffuse,
peraltro piuttosto vecchie, senza inserire elementi di innovazione specifica.

            Ci si è limitati a prendere atto
della situazione, a mettere qualche paletto e a regolamentare l’esistente,
senza però dare risoluzione alle problematiche concrete e tangibili che gli
operatori attualmente presenti sul territorio sammarinese si trovano ad
affrontare quotidianamente e senza prevedere reali politiche di incentivazione
ad settore che potrebbe rappresentare un’interessante nicchia di sviluppo
economico. Ci si riferisce, in particolare, alle difficoltà relative alla
libera circolazione di merci e servizi all’interno dei circuiti di spedizione
internazionali, e in particolare ai problemi relativamente alle tempistiche di
spedizione e alle imposte doganali;  al
rapporto con gli operatori internazionali che gestiscono i sistemi di pagamento
elettronico, che attualmente non riconoscono il nostro paese come Stato
sovrano. Tra l’altro, rispetto a questo tema, si avverte la mancanza di un
assolutamente realizzabile sistema di pagamento elettronico interno, quantomeno
per le transazioni domestiche.  Tutti
questi elementi sono stati fatti presenti dai commissari di opposizione in sede
di dibattito generale, preliminare alla discussione dei singoli articoli della
legge. Tuttavia, al di là di una condivisione di massima e di un generico
impegno a provvedere in futuro, non sono stati inseriti nella norma rimandi ad
ulteriori normative che potessero completare il testo dando soluzione a questi
problemi. Il mancato accoglimento dell’emendamento presentato da due gruppi di
opposizione, relativamente alla “sede congiunta”, rientra purtroppo in questo
quadro. Questa proposta avrebbe consentito di attivare un vero meccanismo di
incubatore di attività di e-commerce, attirando nuova imprenditoria. La legge
compie quindi una scelta assolutamente minimalista, limitandosi a normare
l’esistente senza introdurre elementi di incentivazione o sviluppo del settore
e senza risolvere, nemmeno con rimandi normativi, le principali problematiche
degli operatori. Per questi motivi l’opposizione in Commissione ha deciso di
esprimersi attraverso l’astensione nella votazione finale della legge”.

Marco
Arzilli, segretario di Stato per l’Industria e Commercio
: “E’ una legge che arriva in ritardo ma che è giusto
fare. Ringrazio i commissari per aver accettato l’abbreviazione dei termini per
la sua presentazione e ringrazio i relatori di maggioranza e opposizione. Resto
però stupito per la relazione dell’opposizione: non ha rispettato lo spirito di
questa legge che si è basata su una grande propositività. Mi trovo in
difficoltà a sentire parole così forti da parte della minoranza. Legge vecchia
e obsoleta? Non è così. E’ difficile dire che non si sono inseriti elementi di
innovazione specifica, anzi in alcuni passaggi siamo stati più innovativi
rispetto alla legge comunitaria e a quella italiana. Voglio però confrontarmi
in Aula sul sistema dei pagamenti. Positiva è l’istituzione del registro
dell’attività e-commerce: avere un controllo effettivo di queste attività ci
permetterà di esercitare un’azione di controllo maggiore. La Gendarmeria ha
competenze e strumenti per esercitare funzioni di controllo sulle attività di
chi opera in Rete: dovremo però potenziare strumenti e formazione. Con questa
legge abbiamo messo le fondamenta della casa ora costruiamo bene tutto il
complesso normativo sull’e-commerce. E’ un messaggio positivo quello che diamo
perché non è una legge perfetta, anzi è sicuramente migliorabile, ma il fatto
che questo Paese, prima di oggi, non si fosse mai dotato di una norma simile è
a mio avviso scandaloso. Saremo al pari delle normative più virtuose e per noi
tutto ciò è un onore. Oggi non finisce il percorso ma si inizia. Siamo pronti a
confrontarci con tutti”.

Massimo Cenci, Pdcs-Ns: “In Commissione si sono avuti 8 voti favorevoli e
4 astenuti ed è stato giudicato un ottimo risultato. Durante i lavori sono
stati evidenziati i passi in avanti fatti con la legge, i ritardi, gli
apprezzamenti sull’atteggiamento aperto del segretario Arzilli che prevedeva
integrazioni successive alla norma. Dispiace, a chi ha vissuto la discussione
della legge in Commissione, leggere la relazione di minoranza che non
rispecchia lo spirito che era emerso.

Nella scorsa legislatura il
Paese ha iniziato a voltare pagina, si è iniziato a costruire le condizioni di
base per creare un nuovo sistema economico, più aperto, più internazionale, più
trasparente e di qualità e anche le leggi che faremo dovranno rispecchiare
questa situazione. Quindi questa legge è importante per i suoi contenuti e
perché comunica la direzione che vogliamo perseguire, quella della trasparenza,
dell’apertura e della qualità. Per questo approvo l’approccio del segretario e
le scelte fatte all’interno della legge. Non è un caso che dal mondo
dell’imprenditoria si sono sollevati già dei consensi”.

Paolo Crescentini, Ps: “In Commissione le forze di opposizione hanno
dimostrato la volontà di non ostacolare una legge, seppur tardiva, che va a
disciplinare un settore scoperto fino ad oggi. Rileggendo la legge, mi sono
fatto un po’ di domande. Prima di tutto, avevo già sottolineato come importanti
siano i controlli quando si tratta di commercio elettronico. In Italia c’è la
polizia postale., dalla maggioranza ci è stato detto che all’interno della
Gendarmeria è prevista la figura della polizia postale, ma non c’è un nucleo
operativo e va attivato. Nel riordino delle forze di polizia quindi va prevista
anche questa figura.  Così come è
necessario prevedere, per chi vuole dedicarsi al commercio elettronico, delle
infrastrutture tecnologiche all’avanguardia. Oggi nel Paese, vuoi per il
monopolio cui siamo sottoposti, non abbiamo una copertura adeguata e
funzionante. L’auspicio è che si vada a migliorare questo aspetto, si dovrà
andare a disciplinare poi in futuro il settore delle Tlc, mi auguro davvero sia
la volta buona.
Confermiamo
l’atteggiamento propositivo avuto in commissione, l’astensione era motivata
solo perché la legge era carente solo in questi aspetti. Per tanto ci poniamo
per la crescita del settore che necessitava di essere normato anche a San
Marino”.

Luca Santolini, C10:  “Interverrò
sul titolo 3, su cui anche il segretario ha sottolineato come il confronto
debba continuare. Credo sia vero che in quelle poche pagine in cui è
disciplinato l’ecommerce ci siano alcuni aspetti positivi, come la possibilità
di operare anche da casa. Credo sia vero anche quanto detto dal segretario,
ovvero che molti altri problemi del settore, come quelli legati alle dogane e
alla libera circolazione, necessitino interventi più ampi. Però il tema degli
incentivi poteva essere affrontato in questa legge. Il governo ha deciso di
demandarli in ulteriori provvedimenti, a decreti, ma così si perde l’occasione
di inserirli in un provvedimento normativo. Attenderemo comunque questi
ulteriori interventi e il giudizio sarà sospeso per verificare se c’è la
volontà di risolvere questi problemi per un settore che deve essere
considerato, per un piccolo Paese come il nostro, primario su cui investire.
L’attività del governo credo si debba concentrare soprattutto sui problemi di
sicurezza e infrastrutture. Chiedo al segretario se nella legge è normata la
possibilità di avere server solo in alcune zone e Paesi o se si può mettere
server in qualunque Paese.  Se poi non si
sviluppano infrastrutture adeguate in territorio, è difficile che i server
siano collocati in Repubblica, perché serve molta banda a chi fa e-commerce.
Attendo poi il giudizio del segretario sulla nostra proposta di introdurre gli
incubatori di servizi”.

Maria Luisa Berti,
Pdcs-Ns:
“Finalmente riusciamo ad avere
qualcosa di concreto sotto il profilo legislativo per regolamentare
l’e-commerce. La legge è formulata su modelli assunti dalla commissione Nazioni
Unite per il diritto al commercio internazionale: introduce la disciplina a
tutela di operatori e fruitori di questo tipo di commercio. E’ un Progetto di
legge innovativo, chiaro ed efficace, che ha ottenuto il plauso di organismi
internazionali. Le polemiche dell’opposizione? Sollevano problemi relativi al
diritto internazionale che non possono essere risolti da una legge di questo
tipo. Per quanto riguarda il confronto invece, posso dire che i lavori della
commissione sono stati aperti a ogni emendamento e ognuno poteva intervenire:
non accetto critiche sotto questo profilo. Questo progetto di legge è il primo
passo nel settore dell’e-commerce e, come ha già detto il segretario di Stato,
continuiamo a renderci disponibili al confronto”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Esprimo piena condivisione al progetto di legge. Il
settore dell’e-commerce nel 2012 ha registrato una crescita pari al 12%: entro
il 2015 il 50% della popolazione europea effettuerà acquisti on-line. Il
commercio tradizionale non può uscire dalla crisi se non si punta
sull’e-commerce. L’unico modo per superare la crisi è stare al passo con i
tempi, innovando la propria offerta. Il boom del commercio elettronico
rappresenta una formidabile opportunità per San Marino”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Con questo progetto di legge definiamo una cornice e
diamo regole universalmente riconosciute e aggiornate agli standard del
momento. Non è questo il provvedimento legislativo in cui definire un impegno
sulle tematiche generali dell’economia futura sammarinese e delle
infrastrutture tecnologiche, ma è importante che sia in linea con questi
principi”.

Gloria Arcangeloni, Rete: “Il provvedimento non così all’avanguardia come si
vuol far credere. Anzi siamo in grosso ritardo. Diamo però atto al segretario
che rappresenta un punto di partenza e che si è scelta la via del confronto per
la sua definizione”. 

Andrea Zafferani, C10: “E’ vero che il clima in commissione è stato buono,
così come lo spirito costruttivo dimostrato. Apprezzo la disponibilità del
segretario a fare ulteriori miglioramenti. Detto questo, l’unico emendamento
proposto dall’opposizione è stato respinto a male parole. La minoranza ha
provato a dare un contributo, ma in quel caso non c’è stato disponibilità al
confronto. E’ evidente che dei passi in avanti sono stato fatti, ma mancano
anche tantissime cose. Per questo abbiamo deciso di astenerci”. 

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Non è un elemento minimale partire da una base
solida. Questa legge può crescere interessando anche altri aspetti. Ci si
lamenta sulla mancanza degli incentivi, forse ne possono essere previsti
ulteriori, ma diamo la possibilità al nuovo imprenditore che avvia l’attività
di e-commerce di fissare la sede legale nella casa in cui vive. E’ un incentivo
importante. Ringrazio la segreteria all’Industria e la commissione per il
lavoro svolto. Mi dispiace dell’astensione dell’opposizione perché essendo la
prima legge sul commercio elettronico sarebbe stato importante avere
l’unanimità. Grazie anche agli operatori del settore: se questa legge viene
approvata così velocemente è perché da parte loro c’è stato forte stimolo”.

Valeria Ciavatta, Ap: “Non è perchè il progetto di legge è in ritardo
che sia meno pregevole. Bisogna riconoscere che è una legge di base. E’ molto
chiara, asciutta e costituisce lo strumento indispensabile per la certezza del
diritto in un settore dove già ci sono operatori sammarinesi che svolgono la
loro attività. E’ una legge più giuridica che tecnologica, attraverso essa,
vengono poste certezza del diritto, tutele, garanzie, prescrizioni a tutela
delle attività, della clientela e dell’immagine e reputazione della Repubblica.
Gioco forza la normativa deve tenere conto delle direttive internazionali.
Anch’io sono stupita da relazione minoranza perchè le critiche contenute non le
ho sentito in Commissione, dove è arrivato solo un emendamento che la
maggioranza ha considerato decontestualizzato, da proporre piuttosto nella
legge per lo sviluppo. L’incubatore d’impresa può essere un’idea validissima,
ma come maggioranza ci sembrava che non ci fossero qui i presupposti”.

Marco Podeschi, Upr: “Finalmente dopo tanti anni anche San Marino
avrà una legge che va a normale l’ecommerce. Anche se arriviamo in ritardo è un
fatto da sottolineare. Il Pdl, anche se in alcune parti non è ottimale, va a
normare un settore dove ad oggi ci si è mossi in regime di deregulation. Ormai
il commercio elettronico è ineludibile per un Paese avanzato. In questi anni mi
è dispiaciuto che San Marino fosse escluso. Penso sia giunto il tempo di
intervenire in modo concreto in tutto ciò che sono le nuove tecnologie, c’è una
normativa obsoleta del 1975, dovrebbe essere implementata e così anche gli
organismi controlli. Vanno infatti rafforzati i presidi di vigilanza del
settore”. 

Tony Margiotta, Su: “Grazie alla diffusione di dispositivi mobili,
entro il 2015 il 50% della popolazione europea farà acquisti on line. In Italia
sono 14 milioni gli eshopper, persone che acquistano su Internet, registrati
sui siti. Il mercato ecommerce ogni anno richiede 5 milioni di metri quadri di
spazi logistici e centinaia di posti di lavoro. E’ il potenziale del mondo
dell’ecommerce, l’unico mercato in crescita in Europa, e noi solo oggi andiamo
a strutturare una legge che lo riguarda. Per esercitare in modo strutturato,
servono spazi e noi ne abbiamo in quantità. Si può creare lavoro, vera
emergenza del Paese. Ma la legge sull’ecommerce non è completa, nè aggiornata.
Non abbiamo un nostro sistema di pagamento elettronico, il controllo va
potenziato, , manca una norma che regolamenti il posizionamento del server”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Non possiamo chiedere alla legge cose che non
può dare. Abbiamo chiesto all’ecommerce stratificazioni di interventi che
responsabilizzano un settore del governo, accordi internazionali, etc. E ci
sono cose che appartengono già al nostro diritto, come per esempio la vendita
di prodotti e servizi scellerati. Questo è proibito farlo in qualsiasi modo.
Quello che emerge è il problema di controlli, occorre dotarsi di una struttura
adeguata. sicuramente esiste la polizia postale, ma non ha poteri sufficienti e
vanno dotati di poteri maggiori chi fa indagini e chi fa azioni amministrative.
Abbiamo posto le fondamenta e ora bisogna costruire sull’ecommerce, quando si
chiede sicurezza, sistemi di pagamenti adeguati, la Smac potrebbe evolversi in
questo senso, sfido Bcsm a mettersi a disposizione al servizio del Paese. E’
giusto che l’argomento come la fiscalità non sia trattato in questa legge, il
nostro futuro è il regime Iva e l’accordo deve essere di natura internazionale.
L’Ue deve essere nostro interlocutore”.

Luca Beccari, Pdcs:  “E’
argomento che trova ampio margine di condivisione, tutti d’accordo che la legge
arrivi in Aula. Sicuramente arriviamo in ritardo, ma va fatto un plauso al
segretario Arzilli, va detto che si arriva a questa normativa dopo il riordino
del settore commercio con la legge sulle licenze e società. A volte infatti si
cade nell’equivoco di considerare l’ecommerce attività a sè stante e diversa
dalle altre, ma la comunicazione e transazione elettronica sono strumenti delle
imprese. Questa legge ha carattere tecnico di tipo civilistico, per questo non
tratta di aspetti fiscali che devono essere ricondotti al contesto della
fiscalità diretta e indiretta, quindi nell’interscambio tra San Marino, Italia
e altri Paesi. In un’ottica di riforma fiscale e di revisioni di imposte
indirette si andrà a intervenire. Sulla tutela dei consumatori e sul presidio
contro frodi informatiche dobbiamo fare un distinguo. Un conto sono i presidi
definiti dalla legge che prevedono una griglia di controlli per gli operatori
sammarinesi, un altro è avere presidi per tutelare i residenti che fanno
operazioni di tipo ecommerce e sono utenti anche di venditori di altri Paesi.
Sulla questione dell’incubatore ci siamo confrontati in commissione, concordo
sulla possibilità di sviluppare il concetto in un ambito di portata più
generale. L’incubatore riguarda le piccole imprese, non solo quelle che fanno
ecommerce. La legge è uno strumento in più per le aziende esistenti per
sviluppare il loro giro di affari, è un’opportunità di sviluppo per la
microimprenditoria e per chi vive una situazione di difficoltà e vorrebbe
avviare un’attività in proprio. Poi incontra maggiormente i bisogni delle nuove
generazioni, è un elemento di attrattiva del nostro sistema economico per gli
imprenditori esteri.Il problema delle infrastrutture deve essere risolto presto
a San Marino per tutta l’attività economica, al di là del commercio
elettronico”.

Marco Arzilli, segretario di Stato Industria e Commercio, replica: “Ribadisco che questa
legge non è vecchia. La base che stiamo andando a creare genererà un mercato
crescente che avrà sempre maggiori richieste e noi dovremo essere bravi a dare
ulteriori risposte. E’ l’esito di un lavoro di confronto con tutte le forze
politiche e che continuerà sul sistema dei pagamenti. Sulla creazione dell’Agenzia
digitale posso dire che lo reputo un passaggio fondamentale”.

 

    Comma 8. Progetto
di legge “Differimento dei termini per l’esercizio delle deleghe previste
dall’articolo 25 secondo comma, dall’articolo 28 primo comma e dall’articolo 57
primo comma della Legge 21 dicembre 2012 n. 150 “Bilanci di previsione dello
Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2013 e bilanci
pluriennali 2013/2015”  Approvato con 30
voti a favore, 16 contrari, un non votante.

Marco Arzilli, segretario
Stato industria: “
Si parla di rinvii termini decreti delegati previsti dalla Legge di
bilancio, il primo per l’emanazione del decreto delegato volto a razionalizzare
in un unico strumento gli interventi di supporto del credito alle imprese, il
secondo termine per l’emanazione del decreto volot all’accorpamento e la
sistemazione in un unico testo delle norme in materia di efficienza energetica.
Poichè non ci è possibile adempiere alle deleghe nei termini previsti, con
questo Pdl si modifica l’originaria disposizione differendole, per la prima, al
30 giugno, per la seconda al 31 luglio. L’ultimo differimento dei termini è
invece nato dall’esigenza di intervenire in modo adeguatamente coordinato in
materia di mercato del lavoro e incentivi all’occupazione. Si è differito
quindi il termine dal 31 marzo al 30 giugno 2013, data in cui è prevista la
presentazione di un Pdl di riforma di tali strumenti”. 

Ivan Foschi, Su: “Stiamo parlando
di una legge superflua, sono stati introdotti nela legge di bilancio termini
programmatici, non perentori. In passato non mi sembra si sia mai ricorso a una
legge per modificare il termine di presentazione delle leggi. Qui c’è da
esercitare una delega, se vogliamo fare formalismo a tutto tondo, se si deve
differire un termine, va differito prima che questo scada, farlo dopo ha poco
senso”.

Guerrino Zanotti, Psd: “C’è necessità di farlo. Sul fatto che non si è
rispettata la data effettivamente posso dire che sarebbe il caso di non
impegnarsi più con date certe: in altre occasioni non prendiamo impegni troppo
ravvicinati ma di prendersi il tempo necessario che serve per predisporre un
provvedimento più aderente alle necessità”.

 

 

Comma 17. “Responsabilità
della persona giuridica”

Gian Carlo Venturini,
segretario di Stato per gli Affari interni e per la Giustizia:
“Le disposizioni internazionali prevedono la diretta
responsabilità degli enti collettivi per i reati consumati nel loro interesse o
collegati a tali enti da un rapporto funzionale. La Repubblica di San Marino
non può sottrarsi. Solo attraverso una specifica penalizzazione che colpisca
anche i soggetti giuridici (nei casi in cui il reato risulti compiuto nel loro
interesse) sarà possibile attivare una dinamica preventiva realistica,
stimolando l’interesse e la disponibilità all’autocontrollo da parte dei
soggetti giuridici. Nell’ambito del processo penale potranno essere chiamati a
rispondere gli enti, le società, le associazioni e gli enti pubblici nei limiti
in cui esercitano attività economica. Alla responsabilità degli enti si applicheranno,
in quanto compatibili, le disposizioni del Codice penale e del Codice di
procedura penale”.

Ivan Foschi, Su: “Colpisce che esperti del Consiglio d’Europa e
Moneyval abbiano apprezzato legge del 2010, piuttosto recente. Ero in
Commissione e posi la domanda sul modello organizzativo il fatto che fosse
indicativo avrebbe tolto potere di incidere della legge. Mi fu detto che ero
troppo pignolo e che serviva approccio più graduale. Oggi bisogna tornarci
sopra. Il principio che sull’effettività delle norme approvate anche in recente
passato si misurerà il percorso fatto da San Marino dalle organizzazioni
internazionali”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Suggerisco ai colleghi commissari di connettere la
dimensione della sanzione ai gradi della pena propri del nostro codice penale,
in modo tale da avere gradualità”.

Gian Carlo Venturini,
segretario di Stato, replica:
“E’
ovvio, come indicato nella relazione, che il magistrato dovrà verificare le
responsabilità e potrà poi commisurare la pena, rientra nelle sue competenze. A
Foschi, come ho detto nella relazione, rispondo che non abbiamo taciuto il
fatto che la legge precedente presentasse diverse lacune. Abbiamo ritenuto
opportuno abrogarla per farne una più snella e più rispondente alle esigenze di
allineamento internazionale”.

 

Comma 18. Modifiche al Codice di
procedure penale e al Codice di procedura penale e disposizioni in materia
giudiziaria”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni e per
la Giustizia: “
Anche questo pdl va a definire alcuni aspetti di modifica del codice di
procedura penale e di disposizioni in materia giudiziaria, in particolare la
confisca e aspetti legati alla richiesta di allineamento agli organismi
internazionali. Nell’ultima parte si parla di aspetti organizzativi del nostro
tribunale.

Il progetto di legge reca disposizioni modificative ed integrative del
codice penale e del codice di procedura penale sulle seguenti materie:
confisca, sequestri, reati in materia di armi, coordinamento investigativo,
riciclaggio dei proventi del reato anteriormente commesso, disposizioni in
materia di notificazioni, istituzione di tributi giudiziari e produzione di
atti in giudizio. CONFISCA: Allo scopo di potenziare l’efficacia anche
preventiva della misura patrimoniale si è prevista l’obbligatorietà della
confisca in ogni caso in cui il giudizio si concluda con l’accertamento della
responsabilità penale. Per evitare l’elusione della confisca si è chiarito che
è irrilevante l’eventuale intestazione fittizia. SEQUESTRO: Le disposizioni in
materia di sequestro probatorio e preventivo con questo progetto di legge
vengono solo in parte modificate al fine di coordinarle con le nuove norme in
materia di confisca. REATI IN MATERIA DI ARMI: Le condotte criminose previste
dagli articoli che vanno dal 251 al 252 sexies sono punibili solo se commesse
con dolo. Il nuovo articolo 252 septies punisce la condotta colposa
relativamente agli articoli che vanno dal 251 al 252 sexies. COORDINAMENTO
INVESTIGATIVO: Introduce la possibilità di attribuire a più magistrati la
trattazione di un unico procedimento per assicurare una più efficace risposta
giudiziaria. ISTITUZIONE TRIBUTI GIUDIZIARI: Viene istituita l’imposta
giudiziaria sulle decisioni penali e la tassa sulle impugnazioni penali”.
  

Andrea Belluzzi, Psd: “Faccio riferimento a due articoli. L’articolo 6 può
essere occasione per riscrivere in modo meno generico il possesso di
patrimonio, come meglio definito dalla norma equivalente dal codice penale
italiano. Altro aspetto che mi preoccupa di più è l’articolo 19 per cui invito
a una grandissima prudenza nel fissare delle imposte di accesso per poter
esercitare diritto all’azione penale, in primo e secondo grado, che è garanzia
a tutela del cittadino”.

Rossano Fabbri, Ps: “Si richiede l’introduzione di taluni istituti e
procedure che non possono che lasciare alcune interrogativi da tenere
seriamente in considerazione sul sistema penale. Si ampliano a dismisura i
poteri del magistrato inquirente sulle confische, si introduce il reato di
riciclaggio. Così come l’introduzione di imposte pecuniarie potrebbe lasciare
presupporre che la difesa è accessibile solo per chi se lo può permettere, il
gratuito patrocinio può essere previsto per i meno abbienti. Negli ordinamenti
più moderni c’è il Tribunale della libertà che affronta reclami, noi siamo
carenti su questo piano. Sono solo alcune considerazioni sul diritto alla
difesa”.

Gian Nicola Berti, Ns: “E’ un progetto di legge che avremmo dovuto avere
inserito nella nostra legislazione nella precedente legislatura. Il sistema
italiano ha numeri completamente diversi, noi dobbiamo cercare di adeguare le
nostre capacità per dare risposte alle esigenze di giustizia immediata ed
efficace, ma nel farlo non dobbiamo cercare come paragone sistemi molto
diversi, ma considerare la nostra limitata dimensione nel territorio e nella
popolazione. Gli articoli sono innovativi, in particolare il capo IV, che
contiene la norma della trattazione procedimento penale. 

Individua infatti la
possibilità del tribunale di far seguire indagini da più magistrati, di avere
pool di magistrati, è una clausola in favore della sicurezza e
dell’indipendenza dei giudici, ma anche per l’efficacia dei procedimenti. Il
comma 5 dell’articolo16 poi prevede un altro aspetto, ovvero ciascun magistrato
è tenuto a dare tempestive informazioni sullo sviluppo dell’indagine affinché
il tribunale sia autocritico. E’ un pdl che meriterà riflessioni segretario, ma
che le fa onore perché darà risposte importanti sulla tematica dell’efficienza
della giustizia”.

Ivan Foschi, Su: “Sulla confisca preventiva si va ad ampliare la
competenza del magistrato, è una modifica necessaria. Va bene il discorso di
armonizzarci agli standard internazionali ma è anche un’esigenza interna.
L’articolo 147 raggruppa tutti i reati, è da approfondire. L’articolo 16 è
interessante, dove si introduce un’innovazione sensibile, la possibilità di
condurre indagini in pool. Faccio poi una riflessione sull’effettività di
queste norme. Ci sono da affrontare nodi relativi alla direzione sammarinese
antimafia, all’avere una nuova struttura investigativa e una nuova
organizzazione del procedimento penale all’interno del tribunale, come previsto
dai progetti elaborati dalla fondazione Caponnetto. Auspichiamo siano ripresi e
avviati all’iter consiliare per chiudere il cerchio”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato
per gli Affari interni e per la Giustizia:
“Le riflessioni sono giuste e
opportune, dato che stiamo parlando di argomenti non semplici. Oltre che
allinearci agli standard internazionali, dobbiamo elaborare strumenti per
combattere la criminalità organizzata. Non si vuole limitare il ricorso alla
giustizia solo a chi ha l’opportunità, ma dobbiamo evitare distorsioni. Sarà
possibile definire il gratuito patrocinio quindi, inserire ulteriori
precisazioni dopo confronto in Commissione. Sull’aspetto innovativo del pool di
magistrati: è un modo per colmare la lacuna del nostro ordinamento, così come
previsto dal pacchetto antimafia, che questa norma non va a sostituire ma a
integrare e anticipare in parte. Si deve arrivare poi a un nuovo codice di
procedura penale. Anche oggi il gruppo di lavoro nominato dal congresso di
Stato ha fatto  un secondo incontro per
definire le linee guida di un nuovo codice aggiornato”.

 

Comma 19.“Disposizioni
penali contro le frodi e le falsificazioni”.

Claudio Felici, segretario di Stato
per le Finanze:

“Il seguente progetto di legge aggiorna la materia, in linea con le
ultime disposizioni del consiglio dell’Unione europea e a rafforzare la
convenzione monetaria sottoscritta da San Marino con l’Ue nel 2012. Il progetto
di legge è composto da nove articoli, in parte modificativi degli articoli del
codice penale. Tra le novità figura l’adozione, ai fini della legge penale,
dello ‘strumento di pagamento’. Si prevedono poi inasprimenti delle pene per i
reati previsti”.

 

San
Marino, 23 MAGGIO 2013/02

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