San Marino. Sette i casi sammarinesi pendenti alla Corte di Strasburgo. La Voce di Romagna

San Marino. Sette i casi sammarinesi  pendenti alla Corte di Strasburgo. La Voce di Romagna

La Voce di Romagna: Alla Corte di Strasburgo sette i casi sammarinesi / L’orazione ufficale:  Il presidente Spielmann: le segnalazioni di violazioni dei diritti umani in aumento, anche fra le “vecchie democrazie”

La Repubblica di San Marino fa il suo ingresso fra gli stati membri della Corte Europea per i Diritti Umani (Cedu) 25 anni fa. Esattamente il 22 marzo 1989, il Titano ratificava la convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. E proprio il tema dei diritti umani è il filo conduttore che, ieri, ha idealmente unito la cerimonia di insediamento della nuova Reggenza. Valeria
Ciavatta e Luca Beccari
saranno i nuovi Capi di Stato di San Marino fino al prossimo 1° ottobre e succedono ai Reggenti Giancarlo Carlo Capicchioni e Anna Maria Muccioli. L’orazione ufficiale è stata affidata a Dean Spielmann, presidente della Corte Europea dei Diritti Umani, “fiero di essere stato scelto in veste di oratore ufficiale, succedendo così ad sempre più restii ad accettare le decisioni della Corte su talune questioni che considerano politicamente sensibili”. San Marino “sta lavorando bene”, 7 i casi pendenti a Strasburgo, “fortunatamente – dice nella sua orazione a Palazzo Pubblico – siete molto lontani dall’Italia, che ci ha presentato più di 14.000 casi sui 100.000 casi pendenti”. Inoltre fino a questo momento, la Repubblica ha assolto le raccomandazione della Corte. Emblematiche alcune sentenze ricordate dal presidente Spielmann: “I casi sammarinesi, anche se poco numerosi, sollevano comunque questioni spesso molto interessanti”. Per esempio, il caso Buscarini su un obbligo, oramai abolito, per i parlamentari sammarinesi di prestare giuramento sui Vangeli.
(…)

 


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