San Marino. Siliquini (Csdl): intervento su questione frontalieri

San Marino. Siliquini (Csdl): intervento su questione frontalieri

Frontalieri: dal Ministero Affari
Esteri una lettera che ribadisce l’impegno del Governo italiano a ratificare
l’accordo contro le doppie imposizioni

Dopo che sarà ratificato
l’accordo, il Parlamento italiano deve provvedere a varare una legge ordinaria
che risolva in maniera strutturale e definitiva il problema della doppia
imposizione fiscale

12 settembre 2012 – Vista
la complessità e l’attualità delle problematiche, come lavoratore frontaliero
della struttura sindacale di una delle aziende più importanti della Repubblica,
nelle scorse settimane ho inviato una lettera al Ministro per gli Affari Esteri
Giulio Terzi per richiamare
l’attenzione rispetto
alla situazione dei lavoratori italiani occupati a
San Marino e per sollecitare adeguate e strutturali risposte da parte del
Governo italiano.

Con mia grande
soddisfazione ho ricevuto una risposta scritta dal Ministero degli Affari
Esteri, affidata al Ministro Plenipotenziario Alessandro Pignatti (Vice
Direttore Generale per l’Unione Europea), che ritengo molto significativa e
meritevole di essere portata a conoscenza di tutti, se non altro per la serietà e l’attenzione
mostrata da parte di questa istituzione.

La mia missiva, nel
sottolineare
l’importanza del lavoro
frontaliero a San Marino (che, è
giusto ricordare, rappresenta comunque la realtà occupazionale più importante
dell’area),
e nel rilevare il significativo ruolo svolto in questi anni
dall’Ambasciatore italiano nella RSM, ha nuovamente cercato di evidenziare le
principali “criticità” che gravano sui lavoratori italiani del Titano; dalla
doppia imposizione fiscale eo concorrente alla tassa etnica, fino al tema dei
diritti.
Ho quindi ritenuto opportuno portare
all’attenzione
del Ministro degli Esteri la preoccupazione di molti
lavoratori italiani e delle loro famiglie per il fatto che rispetto al
trattamento fiscale previsto in territorio italiano questo potrebbe essere
l’ultimo anno “coperto” dalla franchigia, nonché per l’odiosa tassa etnica
applicata a San Marino che da due anni decurta una significativa fetta di
retribuzione.

Al contempo, più in
generale, ho espresso il mio auspicio
affinché si possano produrre tutti gli sforzi propedeutici a far
superare
ogni difficoltà nelle relazioni bilaterali tra Italia e San Marino, per
ripristinare un quadro di rapporti proficui di amicizia e collaborazione a
vantaggio di entrambi gli Stati e del territorio.

La risposta pervenutami, a firma del
Ministro Plenipotenziario Alessandro Pignatti, ha inteso rassicurare sul fatto
che la situazione degli oltre seimila frontalieri è oggetto di particolare
attenzione da parte dello stesso Ministro Giulio Terzi e del Governo italiano
nel suo insieme, anche nelle sue implicazioni fiscali.

Il Ministro
Plenipotenziario ha quindi ricordato la firma dell’accordo contro le doppie
imposizione avvenuta lo scorso 13 giugno, evidenziando che tale accordo sarà
ratificato da entrambi gli Stati, “unitamente alla Convenzione bilaterale contro
le doppie imposizioni firmata a Roma il 12 marzo 2002, volta a favorire
l’integrazione dell’economia sammarinese con quella italiana, a beneficio anche
del frontalierato italiano.”

In tal senso, accolgo con
favore tale notizia – ribadita in questi giorni anche sugli organi di stampa –
della volontà del Governo italiano di ratificare con celerità l’accordo che
finalmente diventerà pienamente operativo visto che San Marino ha già provveduto
alla ratifica, creando così le condizioni per un rilancio di tutto il comparto
economico sammarinese.

È però indispensabile che dopo la ratifica dell’accordo
bilaterale, il Parlamento italiano provveda rapidamente a varare una legge
ordinaria – impegno che discende dall’accordo firmato nel 2002 – che risolva in
maniera strutturale e definitiva il problema della doppia imposizione fiscale,
tenendo conto che il 2012 è l’ultimo anno in cui è prevista la franchigia
(peraltro abbassata a 6.700 euro), e che dal 2013, in assenza di tale legge
ordinaria le tasse in Italia si pagherebbero sul 100% dell’imponibile, con un
forte aumento della tassazione che metterebbe in ginocchio buona parte dei
lavoratori frontalieri. Questo è un pericolo che va assolutamente scongiurato,
non procrastinando più l’approvazione da parte del Parlamento italiano di una
legge ordinaria che preveda una congrua quota di abbattimento.

Al contempo la missiva
contiene la rassicurazione che “l’impegno del Governo italiano per
sensibilizzare le Autorità sammarinesi circa la situazione dei lavoratori
frontalieri proseguirà con la stessa intensità anche in futuro”. Ha quindi
ricordato a titolo esemplificativo “che il 7 maggio scorso il ministro del
lavoro Elsa Fornero ha incontrato il suo omologo sammarinese ottenendo da
quest’ultimo rassicurazioni circa l’intenzione di San Marino di reintrodurre lo
sgravio fiscale a favore dei lavoratori non fiscalmente residenti a San Marino
nella prossima finanziaria”, per metter fine a questa intollerabile disparità di
trattamento.

Si auspica quindi che dopo
le elezioni del prossimo 11 novembre, l’Esecutivo che si assumerà la
responsabilità di governo intraprenda le opportune iniziative volte a
ripristinare condizioni di uguaglianza ed equità, perché solo non prescindendo
da questi elementi si può uscire prima e insieme dalla crisi.
Mi auguro quindi che tali auspici
possano tradursi in atti concreti; naturalmente se arriveranno dei risultati
occorrerà anche riconoscere l’importanza del ruolo svolto nel tempo dal CSIR San
Marino, Emilia Romagna-Marche e l’impegno profuso dai parlamentari eletti nelle
zone limitrofe che si sono concretamente impegnati.

Davide Siliquini

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