Antonio Fabbri, l’Informazione di San Marino: Tre passi indietro per la Dc in questa legislatura
La sessione appena trascorsa del
Consiglio grande e generale porterà
con sé di certo dei risvolti
politici.
Pare che nella Democrazia cristiana
dei plausi sul senso di
responsabilità si siano un po’
stancati.
Si è assistito a tre dimissioni dalle
fila del partito di maggioranza
relativa. Roba che in altre occasioni
e con altre leggi elettorali
avrebbe fatto ribaltare governi
come calzini.
Al di là dei contenuti e delle
opportunità, si è assistito a tre
dimissioni in Via delle Scalette.
La prima quella del giovane
consigliere Alessandro Scarano,
addirittura uscito dal Consiglio.
Poi la decisione, forse più pesante
e che pesa ancora, è stata
quella delle dimissioni dalla Segreteria
di Stato alle Finanze di
Gabriele Gatti. Un tira e molla
sofferto anche in quel caso, promosso
dall’allora Europopolare
Bartoletti, appoggiato da Ap e
in particolare dal Segretario agli
Esteri Antonella Mularoni nelle
calde riunioni del Patto.
Il terzo passo indietro, come
noto, è arrivato in questa sessione
consiliare dal presidente
della Commissione Antimafia, Marco Gatti.
Al di là delle motivazioni
che hanno mosso i gesti
ampiamente dibattuti tra pro e
contro in Consiglio, si è trattato
di scelte. “Coactus tamen volui”,
si potrebbe dire a beneficio dei
tanti professionisti che siedono
in aula. Cioè, seppure costretti,
c’è stata una scelta volontaria,
che però probabilmente avrà un
prezzo politico.
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