Nella Repubblica di San Marino si aprirà il 19 ottobre prossimo il processo conseguente alla indagine Conto Mazzini che vede imputati 27 soggetti fra persone giuridiche e persone fisiche, fra cui Claudio Podeschi. Podeschi ha ottenuto dalla Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo che venga ammesso un suo ricorso riguardante il trattamento nei suoi confronti nel primi mesi della indagine.
In parallelo al processo sammarinese se ne svolgerà un altro a Strasburgo, ha concluso l’avv. Stefano Pagliai, difensore di Podeschi: “Si apre un processo al processo – mi passi il gioco di parole – che si dibatterà davanti ai giudici di Strasburgo“.
L’avv. Pagliai ha espresso detta valutazione in una intervista rilasciata a San Marino Rtv, emittente di Stato della Repubblica di San Marino. Dichiarazione non commentata dall’emittente di Stato. Nemmeno è seguita una dichiarazione della controparte, cioè dello Stato stesso: avvocatura dello Stato, Tribunale Sammarinese (ne ha facoltà), Segreteria alla Giustizia.
L’ammissione di un ricorso alla Corte dei Diritti dell’Uomo contro lo Stato, non significa automaticamente sentenza di condanna dello Stato. Ad esempio, questo non è avvenuto, nel caso Biagioli: ricorso ammesso, ma dichiarato infondato in sede di giudizio dalla stessa Corte.
Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino ha così commentato ieri il caso Podeschi a Strasburgo: In realtà il giudizio di Strasburgo
riguarda la conformità delle
norme e delle procedure a tutela
dei diritti. La decisione della
Corte, se il ricorso dopo il primo
vaglio dovesse proseguire per la
sua strada, riguarderà pertanto la legislazione dello Stato in
materia e difficilmente vedrà
la Corte entrare nel merito del
procedimento sammarinese.
Non andrà probabilmente ad
inficiare, dunque, lo svolgimento
del processo che si aprirà il
prossimo 19 ottobre al Kursaal.
Resta il fatto che, in caso di
pronuncia contro San Marino, il
Titano dovrà adeguare le proprie
norme in materia. Volontà peraltro
già espressa in sede politica.