La questione del mancato accordo tra Bcsm e Bankitalia sul Memorandum, partita in sordina, sta lentamente sollevando un polverone tra i vari rappresentanti delle istituzioni politiche, bancarie e finanziarie sammarinesi, che ognuno con una propria visione, commenta una situazione economica e finanziaria che sul Titano appare sempre più grave e con poche vie d’uscita.
Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: Segreteria Finanze: ‘Memorandum sarebbe stato un ritorno al passato’.
Ma la linea di Bankitalia e’ di non contaminazione tra i due sistemi /
Il presidente della Fondazione Carisp-Sums Tito Masi: ‘La parola chiave e’ collaborazione, nell’interesse di entrambi i paesi’/ Ma anche recentemente via Nazionale ha negato autorizzazioni a gruppi dove compariva anche solo un soggetto sammarinese
Segretario alle Finanze Valentini
(…) “Oggi – dice il Segretario alle Finanze Valentini – in un clima diverso dovuto agli accordi di questi mesi, il memorandum inteso in quel modo ci riporterebbe indietro, mentre si tratta di andare avanti e di costruire quell’obiettivo che rimane ancora più valido, cioè l’integrazione dei due sistemi e la possibilità di istituti sammarinesi di operare in Italia e viceversa. Sono i due governi che devono dialogare e Banca centrale sta facendo un lavoro importante perché i due governi si confrontino, come sta avvenendo, a tutto campo. Facciamo un grave errore come sistema e come paese quando delegittimiamo gli organismi che accreditano il nostro paese in campo internazionale e questo, purtroppo, devo dire che non viene fatto in buona fede, ma in malafede”, conclude il segretario alle Finanze. (…)
Presidente di Bcsm Renato Clarizia
Dal canto suo il presidente di Bcsm, Renato Clarizia, replica a chi ha visto nella cancellazione del memorandum un fallimento del suo mandato. “Il risultato ottenuto rappresenta un passo in avanti rispetto ai negoziati passati e non certo un fallimento”, dice alla SmTv. “Noi – dichiara – non facciamo politica, ma lavoriamo sul piano tecnico per raggiungere risultati concreti”. (…)
Accantonato il memorandum, il timore degli addetti ai lavori è che rimanga un vuoto. (…)
Presidente della Fondazione Carisp-Sums Tito Masi
“Non voglio commentare le dichiarazioni del presidente Clarizia – dice Masi – posso solo ribadire quanto da tempo ho già affermato e che mi sembra ancora di viva attualità. Mentre Banca d’Italia ha operato fino ad ora per la separazione netta dei due sistemi, è innegabile che il sistema bancario e finanziario sammarinese abbia invece assoluta necessità di rapporti di collaborazione ispirati a reciproca fiducia e basati sulla trasparenza e sulla correttezza. (…)
Ma il memorandum che è saltato era proprio necessario?
“L’obiettivo di San Marino, però, non può che essere quello di raggiungere intese che consentano alle nostre banche, così come alle imprese, di operare con serenità anche sul mercato italiano, con regole chiare e certe. La parola chiave è collaborazione, nell’interesse di entrambi i paesi”.
Altrimenti?
“Altrimenti un paese di 60 chilometri quadrati che confina solo con l’Italia non ha futuro”.
Bankitalia
La linea di Bankitalia: sul fronte bancario e finanziario il segnale appare invece negativo, dato che Banca d’Italia, con il superamento del memorandum, superamento avallato a quanto pare dei vertici di Banca Centrale di San Marino, sembra voglia confermare la politica attuata fino ad oggi, cioè della separazione e non contaminazione dei due sistemi bancari-finanziari. (…)
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