Marco Bellinazzo di IlSole24Ore: ll fronte dell’esportazione illegale. Rafforzata l’attività di sbarramento alle frontiere / Guardia di Finanza, sequestri in aumento/ Rafforzata l’attività di sbarramento alle frontiere/ Un rischio costoso. La sanzione per chi porta danaro oltreconfine è salita dal 5% al 15% per somme superiori ai 10mila euro
Negli ultimi sei mesi l’attività di sbarramento alle frontiere da parte della Guardia di Finanza contro la “fuga” di capitali all’estero ha fatto registrare un sensibile incremento di sequestri e sanzioni.
Di cifre esatte è ancora presto per parlare, ma l’aumento potrebbe aggirarsi tra il 15 e il 20% rispetto al secondo semestre del 2011.
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lo spostamento fisico di contanti o altri beni è oggi più facile grazie a frontiere sempre più “labili”. Tuttavia, gli ispettori della Guardia di Finanza hanno innalzato il livello delle verifiche nelle dogane “naturali” (porti e aeroporti) e in prossimità dei due “paradisi fiscali” più vicini alla Penisola: la Svizzera (in particolare a Chiasso) e San Marino. Le misure messe in campo hanno permesso di accertare, in effetti, un numero di violazioni in netto aumento con l’aggravarsi della crisi economica e dell’incertezza politica.
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Nella lotta all’esportazione illegale di capitali è stato fondamentale anche l’inasprimento delle sanzioni contro i cosiddetti “spalloni”.
Con il decreto fiscale varato dal Governo Monti alla fine del 2011 è diventato meno conveniente rischiare di portare di nascosto denaro oltreconfine. Prima se si veniva scoperti, fino a 250mila euro, bastava pagare una “tassa” del 5% che consentiva di accedere all’oblazione. Oggi l’oblazione è ammessa esclusivamente entro la soglia di 40mila euro e sulle somme non dichiarate (a parte i casi di violazioni inferiori a 10mila euro, per le quali resta il prelievo del 5%) si paga una multa ben più salata pari al 15 per cento.