L’Informazione di San Marino: Dopo i presidi anche gli insegnanti in rivolta / Scuole medie “più volte mortificate da una politica incapace di riconoscerne specificità”. Pronti a mobilitarsi “a salvaguardia della scuola pubblica”
Sale la tensione alle scuole medie e fa da termometro di quella che è pronta ad aumentare in tutta la Pa quando si tratterà di applicare le norme e procedere al contenimento della spesa.
E, lo si capisce già, non sarà una passeggiata per il governo che ha intenzione di portare la spending review in un Consiglio da tenersi in agosto. Da un lato è sotto gli occhi di tutti la gravità di quanto denunciato dalla Segreteria di stato all’istruzione che ha parlato di straordinari pagati ai vice dirigenti in deroga alla legge. Dall’altro ci sono le dimissioni del preside e dei vicepreside che contestano tagli. Posizione alla quale si affianca oggi quella degli insegnati delle medie, un ordine “più volte mortificato da una politica incapace di riconoscerne specificità, complessità e necessità”. Dopo le dimissioni in blocco da parte di dirigente e vice dirigenti della scuola media del Titano, i docenti prendono carta e penna, dunque, stigmatizzando come siano l’esito di “continue penalizzazioni, rinvii e disinteresse”. Le modifiche per limitare gli sprechi “riguardanti le mancate sostituzioni, la dirigenza, i docenti, ma anche il personale amministrativo, finiranno per compromettere sempre più il regolare svolgimento della vita scolastica”. Insomma “i risparmi saranno poco significativi” e si colpiranno gli insegnanti. La scuola media, spiegano i diretti interessati, “necessita di tre vice dirigenze” e sarebbero “utili tre segreterie amministrative con il personale previsto dalla dotazione organica”. (…)