L’Informazione di San Marino
Temono indagine tipo Mazzini
Marino Cecchetti
Domenica scorsa si è avuto modo di scrivere su questo giornale che i poteri forti hanno bisogno che Grais e Savorelli siano allontanati per evitare, fra l’altro, che vadano a vedere cosa c’è negli armadi di via del Voltone. Ad esempio la documentazione sui soldi pubblici erogati alle banche e mai restituiti.
Temono, insomma, un’indagine tipo ‘Conto Mazzini’ sul versante finanziario.
Per decenni si sono intascati i profitti e hanno scaricato sullo Stato le perdite. Disinvoltamente. Senza incontrare noiosità di sorta.
Ecco un caso. Un certo giorno il dr. Giancarlo Magliani, direttore della San Marino International Bank (Smib), eroga sei finanziamenti di 500mila euro a 6 persone diverse a loro insaputa. Firma a loro insaputa le pratiche e preleva. Mette 1 milione in un conto fiduciario presso la Banca Agricola Commerciale e 2 milioni li regala a una certa Cinzia Ciampani, compagna del direttore di Banca Tercas di Teramo, che aveva il conto presso la stessa Smib.
Banca Centrale non interviene. Il Tribunale non interviene. Non intervengono nemmeno dopo che il caso è stato reso pubblico
a San Marino davanti a una platea di 200-250 persone, presenti tante autorità.
Quel buco di 3 milioni di euro chi lo ha chiuso? Lo Stato? Chi era il santo protettore o i santi protettori della Smib? Ed il consulente o i consulenti della Tercas?
Come si vede, c’è chi nel settore finanziario ha goduto per decenni di una sorta di immunità. Ora in Banca Centrale – e in Tribunale? – le cose stanno cambiando. Da Grais e Savorelli potrebbe davvero partire una indagine tipo ‘Conto Mazzini’ finalizzata al recupero dei 200 milioni di euro di soldi dello Stato mai tornati indietro. Di quei soldi abbiamo un bisogno assoluto. Non è solo questione di giustizia.