Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Un fuori onda “pericoloso”. Le indiscrezioni sulla registrazione dell’incontro di Forlì: le guardie di rocca definite “puffi” e poi la frase «spero di tornare presto in Italia» / Caso Zechini, crepe in maggioranza / Lonfernini (Dc) lo difende. Duro il segretario Casali: «Sono impressionato»
SAN MARINO. Caso Zechini: il presidente della Dc Lonfernini “litiga” col Governo e difende il comandante. «Non cado nel tranello di usare queste situazioni per riaprire la “questione Zechini”». Bocche cucite tra i membri di governo e oggi la vicenda finirà probabilmente in Consiglio grande e generale, al comma comunicazioni in apertura dei lavori. Duro invece il segretario di Stato alla giustizia Augusto
Casali che commenta con una battuta laconica: «Non ho impressioni, sono solo impressionato”. Sono trascorsi due giorni da quando sul congresso di Stato è piombata come cenere rovente la registrazione di un intervento del colonnello Achille Zechini all’incontro del sindacato di polizia, il Siulp, a Forlì. Nel suo intervento, riporta chi lo ha ascoltato, il capo dei gendarmi (chiamato come ex segretario Siulp di Rimini) avrebbe mosso pesanti critiche al sistema e proferito battutine sul Titano e il rapporto tra le istituzioni e la politica. A rompere il silenzio della giornata surreale è il presidente del Pdcs Teodoro Lonfernini: «Ho appreso con sorpresa dell’arrivo della registrazione in congresso: prima di tutto vorrei verificare l’attendibilità dei fatti – dice il presidente che già in passato aveva preso le difese del comandante -: magari si tratta solo di uno sfogo, frutto di uno stato d’animo col quale il comandante convive da un po’, e del quale non mi sento di fargli una colpa. Forse dovremmo noi politici mettere nelle condizioni i nostri funzionari di operare in serenità». E poi la difesa e l’invettiva. «Sono sicuro della serietà del comandante Zechini e del suo rispetto nei confronti delle istituzioni e – ci tiene a sottolinearlo – non cado nel piccolo tranello di utilizzare queste situazioni incidentali personali come il pretesto per riaprire la questione legata al comandante della gendarmeria».