San Marino. Titoli Demeter, il più rischioso, rivenduto, registra un guadagno

San Marino. Titoli Demeter, il più rischioso, rivenduto, registra un guadagno

Titoli Demeter, rivenduto il più rischioso che registra un guadagno

Nonostante sia stato ceduto in anticipo sulla scadenza, ha avuto una rendita positiva di 30mila euro Non c’è stata nessuna perdita e nessun danno per la banca

Prima era stato detto dall’opposizione che i fondi pensione del secondo pilastro, Fondiss, erano stati utilizzati per comprare i titoli Demeter, definiti “tossici” o “spazzatura”. Era stato detto che quei fondi pensione non sarebbero mai rientrati nella disponibilità di Fondiss. L’affermazione era stata reiterata nonostante il Comitato amministratore del secondo pilastro pensionistico avesse preso posizione pubblica, a dicembre 2017, ribadendo quanto aveva già chiarito mesi prima e sottolineando che i fondi sarebbero ritornati nella disponibilità. Così è avvenuto a luglio 2018, alla scadenza dell’immobilizzazione dei fondi. Decaduta la balla dei fondi pensione, seppure si continui ancora oggi a sostenerla, brandendo affermazioni entrate anche nella cosiddetta “ordinanza titoli” del commissario della legge Morsiani, ordinanza poi utilizzata come una clava, l’opposizione ha sostenuto con certezza e in tutti i consessi che quei titoli avrebbero causato un buco a Banca Centrale da decine di milioni di euro.

A febbraio 2018, con un comunicato, la stessa Banca Centrale affermava che a seguito di perizia di Kpmg, risultava che l’acquisto di quei titoli non aveva cagionato danno a Bcsm. Neppure questa perizia bastò, considerato che dall’opposizione si mise in dubbio la stessa autorevolezza della Kpmg e dell’allora Dirigenza di Bcsm, ovvero il direttore Moretti, poi finito pure lui nelle carte giudiziarie delle quali c’era chi in Consiglio pareva già conoscere i contenuti e gli esiti, peraltro ancora di là da venire.

Non bastarono neppure – per attestare che quanto meno qualche rendimento c’era – i 2.904.000 dollari complessivamente portati da tre cedole di rendimento staccate tra novembre 2017 e giugno 2018, due da 952mila dollari e una straordinaria da un milione di dollari.

Oggi emerge che il titolo ritenuto più rischioso, nel quale erano investiti 20 milioni di dollari, è stato venduto da Via del Voltone con largo anticipo sulla scadenza fissata al 2023. Quindi essendo stato rivenduto anzitempo e pur non avendo maturato il rendimento promesso a fine investimento, non solo non ha perso, bensì ha guadagnato 30.000 euro. Evidentemente in questa fase Bcsm, presentandosi l’occasione, ha preferito superare il rischio che si sarebbe potuto correre riscuotendo il titolo a scadenza – non è certo se con maggior guadagno o perdita – accontentandosi di un rendimento più contenuto e riportando, quindi, anche liquidità in cassa.

Lo ha riferito Matteo Ciacci, consigliere di Civico10, nella trasmissione di San Marino Rtv “Il cantone delle botte”, andata in onda mercoledì sera. Le obbligazioni trattate dalla finanziaria olandese Demeter che erano state acquistate da Bcsm al 138%, sono state quindi rivendute lo scorso 20 marzo al 113,5%, sulla base di una proposta di acquisto “lampo” fatta dal Gruppo Petrobras, che di certo non le avrà acquistate con la prospettiva di rimetterci. Nonostante la cessione anzitempo, quei titoli hanno dunque guadagnato.

“Era stato detto che si era creato un danno: 40milioni buttati, si diceva. Ebbene, l’autorità di vigilanza ha provveduto a vendere uno dei due titoli e da questa vendita non c’è stato nessun tipo di perdita, bensì un piccolo guadagno di  30mila euro”. ha detto Matteo Ciacci di C10.

Nella stessa trasmissione Roberto Ciavatta di Rete ha sostenuto che se il titolo non si fosse venduto, avrebbe perso. Posto che la valutazione sarebbe da fare a scadenza, il dato di fatto è, però, che è stato venduto ed ha guadagnato.

Sempre Ciavatta ha poi sostenuto: “A livello finanziario ci sono stati 30.000 euro di guadagni, ma ci saranno due milioni in perdita nel bilancio di Banca Centrale proprio perché quei soldi erano stati messi nella totalità del loro valore dalla scorsa amministrazione”. Questione contabile, parrebbe, non di rendimento del titolo. Tanto che sempre in trasmissione Roberto Giorgetti di Rf ha contestato: “Ciavatta si è dimenticato di dire che questi titoli hanno maturato delle cedole”.

“L’operazione – ha ribadito Matteo Ciacci – non ha portato un danno, ma un leggero guadagno di 30mila euro. Ho apprezzato che si sia sfruttata l’occasione e che Dipartimento finanza di Bcsm e Consiglio direttivo abbiano agito tempestivamente per sfruttare l’offerta”. Da scenari da tregenda dipinti per mesi dall’opposizione, che aveva dato per certa la perdita di decine di milioni di euro investiti in titoli definiti “spazzatura”, arriviamo invece ad oggi e quei titoli, pur venduti in anticipo rispetto alla scadenza, hanno guadagnato, senza danno per Bcsm. Ora la domanda nasce spontanea: chi ha raccontato balle ai cittadini?

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