San Marino. Truffa alla previdenza svedese, prosegue il processo

San Marino. Truffa alla previdenza svedese, prosegue il processo

Denaro frutto di truffa alla previdenza svedese, prosegue il processo

Antonio Fabbri

Ascoltata una serie di testimoni nel processo che vede imputati Michele Furlan, un 36enne originario di Trieste ma residente a Malta e Sara Louise Heléne Johansen Gergeo, 37enne svedese, accusati di riciclaggio per avere, secondo l’accusa, ostacolato l’accertamento dell’origine illecita dei fondi che hanno occultato su un conto corrente aperto presso Banca Cis. Il denaro è ritenuto frutto di reati tra i quali una truffa milionaria ai danni della previdenza svedese, appunto, oltre che provento di ulteriori reati di riciclaggio. Nella mattinata di ieri davanti al giudice Alberto Buriani sono stati ascoltati come testimoni la direttrice della filiale di Serravalle di BancaCis e il funzionario di banca che curò l’apertura del conto.

Ascoltati anche i funzionari dell’Aif che hanno ricostruito le movimentazioni e le modalità di queste. Per l’accusa il denaro venne trasferito a luglio del 2017 da Michele Furlan, che era procuratore speciale della società svedese Gergeo Invest Ab, che già nel nome indicava come il titolare effettivo e legale rappresentante della società fosse Heléne Gergeo – difesa in giudizio dagli avvocati Francesco Mazza e Alberto Selva – la quale aveva appunto conferito la procura al Furlan. Questi, secondo l’accusa sostenuta in aula dai Procuratori del Fisco Giorgia Ugolini e Roberto Cesarini, aprì quattro conti correnti intestati alla società e, su uno di questi, versò tramite una serie di bonifici, complessivi 1.450.000 euro.

In seguito, i primi di agosto del 2017, la stessa Gergeo ordinò il trasferimento di 700mila euro, attraverso l’esecuzione di due bonifici da 350mila euro ciascuno, ad una società degli Emirati Arabi Uniti. L’operazione, però, non venne eseguita dall’istituto di credito che riscontrò delle anomalie nella documentazione fornita e le segnalò. Scattarono quindi le verifiche dell’Aif, la segnalazione all’Autorità giudiziaria che, il 10 novembre del 2017, ha disposto il sequestro degli oltre 1,4 milioni presenti sul conto incriminato. In seguito all’indagine giudiziaria è scattato il rinvio a giudizio.

Da ascoltare altri due testimoni richiesti dalla difesa di Furlan che non si sono presentati ieri. Uno, il consulente della società Gergeo Invest. Il testimone, pur raggiunto dalla notifica non si è presentato informando dell’intenzione di consultare, e poi farsi assistere, da un avvocato, pur essendo convocato come testimone. L’altro teste, il Direttore Generale di BancaCis, Daniele Guidi, si trova all’estero e non è stato quindi possibile notificargli la convocazione. Intento della difesa di Furlan, sostenuta dall’avvocato Alberto Francini e dal collega italiano, è quella di dimostrare che il loro assistito aveva una procura speciale per la sola apertura del conto, ma, una volta espletato questo adempimento, non ha avuto ruoli nel versamento del denaro ritenuto di provenienza illecita che ammonta complessivamente a oltre 1,4milioni di euro. La difesa ha quindi rinnovato la richiesta dei testimoni che sono stati ammessi. Il processo è stato così aggiornato al 6 marzo, data nella quale saranno ascoltati i due testimoni e potrà essere interrogato o rendere dichiarazioni anche l‘imputato presente, poi si procederà alle conclusioni e presumibilmente sarà emessa la sentenza.

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