San Marino. Truffa informatica

San Marino. Truffa informatica

IN TRIBUNALE

Truffa informatica e soldi riciclati sul Titano

Riciclaggio di denaro frutto di una truffa informatica e uso di atti falsi. Di questo devono rispondere due cittadini rumeni Cristian Felix Bogdan, 47 anni, e Simona Catalina Sociu, 27, accusati di avere riciclato soldi che erano stati accreditati, in seguito a una truffa informatica con il meccanismo del “phising”, su una carta prepagata intestata a una terza persona.

La somma riciclata non è ingentissima, si parla di 4.770 euro complessivi, ma il meccanismo utilizzato per riciclare il denaro è particolare. Infatti per poter prelevare i soldi dalla prepagata, Bogdan usando una carta di identità contraffatta (di qui l’accusa di uso di atti falsi) era entrato alla “Giochi del Titano” e qui era riuscito a prelevare i soldi utilizzando la prepagata sulla quale era caricato il denaro frutto della truffa informatica.

 

Denaro distratto da azienda fallita per 838mila euro

Denaro distratto da una società fallita, la Euroservizi srl, con un buco da oltre 14milioni di euro. Per l’accusa oltre 838mila euro di quella società sono stati trasferiti sul Titano e qui movimentati e occultati da Pietro Coci, 62enne di Napoli, che aveva versato il denaro su rapporti personali o collegati a mandati fiduciari e che oggi deve rispondere di riciclaggio. La provvista, ritenuta di provenienza illecita, era stata poi utilizzata sia per dei prelievi, sia per bonifici bancari, sia per emettere assegni, sia per pagare le rate di un mutuo chirografario e anche per una polizza assicurativa. Tutte movimentazioni e investimenti, continuati fino a quando non è stato eseguito il sequestro delle somme, a gennaio del 2018, ed è scattata l’inchiesta che ha poi portato al rinvio a giudizio. 

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