San Marino. Un altro decesso, 9 nuovi contagiati, 2 guarigioni

San Marino. Un altro decesso, 9 nuovi contagiati, 2 guarigioni

Si registra un altro decesso. Nove nuovi contagiati e due guarigioni

È stata la dottoressa Stefania Stefanelli, nella consueta conferenza stampa di ieri, a fornire per conto del Gruppo di coordinamento per le emergenze sanitarie, l’aggiornamento dei dati sull’infezione da nuovo coronavirus Covid-19. Alla data di ieri i casi positivi in cura sono risultati 339; i deceduti 39; i guariti 57. Si è dunque registrato un nuovo decesso, una donna di 81 anni, nel pomeriggio del giorno 16 aprile.

“Il Gruppo per l’Emergenza Covid-19, anche a nome del Congresso di Stato – ha detto al dottoressa Stefanelli – esprime vicinanza e vivo cordoglio ai familiari, ai parenti e agli amici della concittadina venuta a mancare nella giornata di giovedì”. Sono 9, invece, i nuovi contagi e 2 i guariti. Va specificato che dal 7 aprile, con l’esecuzione di test sierologici e dei tamponi analizzati direttamente dal Laboratorio Analisi di San Marino, è iniziata l’indagine specifica della ricerca del virus Sars Cov 2 nella rete dei contatti stretti delle persone già positive, anche su individui asintomatici. Risulta quindi da tali ambiti la quasi totalità dei nuovi casi positivi registrati da allora. Nello specifico, tra le persone positive, 20 sono i ricoverati all’Ospedale di San Marino, di cui

• 5 in Rianimazione (1 femmina e 4 maschi);

• 15 nelle degenze di isolamento (8 femmine e 7 maschi). Sono invece n. 319 le persone in isolamento al proprio domicilio (176 femmine e 143 maschi). Dimessi per migliorate condizioni (clinicamente guariti) sono in totale 117.

Per quanto riguarda le quarantene sono:

• 608 le quarantene attive a domicilio sui contatti stretti, di cui 542 laici, 58 sanitari, 8 Forze dell’Ordine.

• 925 le quarantene terminate

Totale quarantene attivate: 1.533. Il totale dei tamponi effettuati è di 1.605, di cui 51 effettuati nella giornata di ieri. A commentare ieri i dati era presente il Commissario straordinario per l’emergenza, Massimo Arlotti, che ha valutato in maniera non del tutto negativa i dati e, soprattutto, la situazione dell’ospedale.

“Il commento a questi dati ha tinte ottimistiche, per quanto possa essere ottimistica una valutazione in una emergenza di queste dimensioni. L’indicatore più importante è il carico che questa epidemia dà sul sistema assistenziale. Da questo punto di vista stiamo assistendo a segnali che sono sicuramente incoraggianti. Oggi abbiamo 15 persone ricoverate nei reparti di degenza, le persone positive fra la metà e fine marzo erano costantemente tra 55 e 60. Molte quindi sono state dimesse e considerate clinicamente guarite. Poi occorre confermare la negatività ai test, ma sono persone che hanno superato la fase critica della malattia e che si stanno avviando verso la completa guarigione”.

Quindi l’ospedale è riuscito a sostenere il carico assistenziale e a superare la fase più critica. “Oggi quindi penso sia il caso di iniziare a discutere di prevenzione o, meglio, di come possiamo aiutare le persone a riprendere la mobilità e le attività lavorative, cercando di renderle più sicure possibile, ma nella consapevolezza che riprenderemo le attività quando il virus sarà ancora presente nella nostra società. Per questo abbiamo testato chi è uscito dalla quarantena, anche se asintomatico, per limitare la circolazione del virus nella comunità”. Il dottor Arlotti ha sottolineato che la decisione sulla ripresa spetta alla politica e che ci sarà dunque un supporto alla ripresa del lavoro attraverso uno screening. “Supporto che dipenderà anche dalla quantità di strumenti che avremo a disposizione”. 

Questo è il primo elemento su cui verrà tarato il supporto della ripresa delle attività attraverso lo screening della cittadinanza. Il secondo elemento da tenere in considerazione sarà monitorare se il sistema sanitario “riuscirà ad assorbire i nuovi casi che inevitabilmente si presenteranno. Se questo accadrà, saremo sulla buona strada”.

“Credo – ha aggiunto – che nostro compito sia trasmettere anche alle persone la vicinanza e il sostegno che le strutture sanitarie possono dare alla ripresa di una vita più vicina ai canoni di prima dell’emergenza, anche se non saranno sempre gli stessi. Le polemiche sul numero in più o numero in meno non contano. Io credo che abbiamo di fronte una sfida, e questa sfida non si vince da soli. Non la vincono i sanitari, non la vincono i politici, ma le vince un Paese se sta unito. Le polemiche le prese di posizione particolari, non giovano a nessuno. I Paesi hanno bisogno di fortissima unità fra le istituzioni e le persone”. Il dottor Arlotti, rispondendo a una domanda, ha ulteriormente spiegato perché la curva dei contagi non stia calando. “San Marino si è resa autonoma nell’esecuzione dei test molecolari ed effettuarli in numero maggiore. Oggi che abbiamo molta meno gente malata che manifesta sintomi, questi strumenti li utilizziamo per andare a cercare le persone che sono contagiate nella comunità e sono asintomatiche, perché sono queste le persone che in qualche modo possono mantenere la circolazione del virus. Non abbiamo risorse per tutta la popolazione. Abbiamo quindi concentrato i test verso quelle persone che sono stretti contatti di persone già identificate come sintomatiche o contagiate e abbiamo constatato nella maggior parte di queste la positività al tampone. Quindi sarà così: l’aumento del numero degli esami, l’allargamento della fascia di screening comporterà inevitabilmente l’aumento del numero delle persone contagiate o che hanno avuto rapporti con questo virus. Allora bisogna mettersi d’accordo: nella prima fase ‘non ci fanno i tamponi’; adesso abbiamo aumentato il numero degli esami ‘però ci sono più contagiati’. Ebbene, abbiamo aumentato il numero degli esami sia perché ora ne abbiamo di più a disposizione, ma sia perché intendiamo individuare anche gli asintomatici che sono dei trasmettitori del virus e ne mantengono la circolazione nel territorio. Quindi trovare più persone positive a fronte di più esami fatti è un indicatore di efficienza, non un indicatore di gravità”.

In conferenza stampa anche il Segretario di Stato Stefano Canti che ha parlato del Decreto emesso ieri mattina: “Pensiamo al futuro, progettiamo la ripresa ma senza abbassare la guardia. Questo primo decreto dà l’opportunità a tutte le attività di ripartire tramite le consegne a domicilio” e ha fatto l’esempio dei vivai, ferramenta o altre attività che potranno operare su appuntamento come per gommisti, meccanici ed elettrauto. Il Segretario ha poi invitato la cittadinanza ad acquistare i prodotti agro-alimentari sammarinesi. Anticipa l’emanazione, nei primi giorni della prossima settimana, di un nuovo decreto con ulteriori interventi per l’economia.

“Occorre ancora un po’ di pazienza”, afferma, così come pazienza è richiesta per quanto riguarda la mobilità delle persone, per la quale era atteso un allentamento in questo provvedimenti. “È allo studio la possibilità di alleggerire le misure restrittive, magari per un raggio circoscritto”, ha detto. Sulla necessità di liquidità e di reperire risorse a sostegno delle imprese il Segretario Canti ha detto: “L’impegno dei Segretari alle Finanze e agli Esteri è finalizzato a questo. Si stanno contattando diversi enti, ci sono diverse possibilità sul tavolo che vanno approfondite. Non appena saranno possibili questi approfondimenti, riusciremo a dare uno sviluppo a questo ulteriore decreto. Si ragiona anche sul fatto di poter dare incentivi attraverso gli istituti bancari, che hanno ancora questa possibilità. Il lavoro che si sta facendo è importante, e spero possa trovare l’appoggio di tutto il sistema economico perché solo il lavoro di squadra ci consentirà di superare l’emergenza”, ha concluso Canti .

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