Già aveva destato molta attenzione negli ambienti finanziari della Repubblica di San Marino l’articolo di Mario Gerevini del Corriere della Sera su Massimo Bianconi e Antonio Di Matteo, direttori, rispettivamente, di Banca delle Marche e di Tercas (Cassa di Risparmio di Teramo), in rapporto alla San Marino International Bank (ex Banca del Titano).
Oggi Stefano Elli di IlSole24Ore, aggiunge un altro nominativo: Gennaro Murolo, ex direttore di Carife, Cassa di Risparmio di Ferrara. Al centro dell’articolo il collegamento di detta banca con la galassia di fiduciarie
italo-sammarinesi di Pasquini, che fanno perno sull’Amphora fiduciaria
e sulla Smi
Sa (in
liquidazione a San Marino e sotto inchiesta
a Roma per un vasto giro di riciclaggio).
(…) …. per quale ragione una Cassa di risparmio italiana sottoposta alla
vigilanza della Banca d’Italia e ai controlli dell’Unità di informazione
finanziaria, possedeva una partecipazione in una società dedita -sospettano
i magistrati- a ogni sorta di movimentazione occulta di capitali tra
Italia e i paradisi fiscali e penali di ogni latitudine?
Sui veri motivi
si possono fare soltanto illazioni. Ciò che è certo è che la banca
estense, sotto la gestione dell’ex direttore generale Gennaro Murolo, ha
avuto un’esposizione anomala per il suo sbilanciamento (240 milioni
circa) nei confronti di due soli gruppi immobiliari riconducibili ai
Siano e a Francesco Bellavista Caltagirone e che questo abbia provocato
la sostituzione dello stesso Murolo. Forse non è un caso che il
management chiamato a sostituirlo abbia immediatamente pensato di
alienare la partecipazione in Amphora. L’ispezione di Banca d’Italia,
il commissariamento e il processo sono cronaca di oggi.
Leggi l’intero articolo di Stefano Elli, pubblicato il 23
Anche Massimo Bianconi e Antonio Di Matteo sono stati sotto l’attenzione degli organi di vigilanza per crediti – eccessivi? – ad immobiliaristi in difficoltà e rapporti che hanno fatto pensare a una specie di lobby dei direttori.
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