Le piccole-medie aziende dell’Unas non ce la fanno piu’,
strette dalla black list e schiacciate dalla concorrenza italiana
persino a casa loro.
Dopo l’ennesima telefonata di un associato
del settore della carpenteria-metallica che ha perso un appalto
con l’esecutivo, vinto invece da una ditta italiana, il
presidente dell’Unione nazionale artigiani, Loretta Menicucci,
sbotta: “E’ una vergogna, in mancanza di reciprocita’, siamo
tagliati fuori, dentro e fuori San Marino”.
Ne parla l’Agenzia Dire-Torre1
“Molte nostre imprese provano a partecipare
agli appalti italiani- spiega- ma ne restano escluse a priori,
perche’ il pubblico le esclude a priori per via della black list
e per la monofase, che obbliga a ripagare l’Iva per lavori fatti
da aziende estere”. In sostanza, fuori dai confini “siamo
comunque tagliati fuori -lamenta Menicucci- parliamo di pari
opportunita’ con l’Italia ma partiamo sempre perdenti”.
I problemi piu’ incomprensibili sono pero’ nel mercato interno:
“Diversi associati -fa notare- hanno perso appalti con la
segreteria di Stato per una differenza di poche centinaia di euro
rispetto all’azienda vincitrice italiana”. Unas non chiede
favoritismi, ma di fronte alla crisi incombente e alla mancanza
di reciprocita’, ritiene doveroso, per un governo, a condizioni
pressoche’ uguali, sostenere le aziende sammarinesi. “Quelle
italiane vengono, lavorano qui poi se ne vanno senza lasciare
nulla -continua il presidente Unas- le nostre pagano le tasse, e
oggi, con la crisi che c’e’, o chiudono o lasciano i lavoratori
in cassa integrazione”. In questa situazione, “e’ una
vergogna -manda a dire- che le segreterie di Stato diano appalti
a imprese italiane per poche centinaia di euro di differenza”. Il
dito e’ puntato in particolare contro le segreteria di Stato per
il Territorio e per le Finanze.
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