San Marino. ‘Uscire dalla crisi si può’

San Marino. ‘Uscire dalla crisi si può’

‘Uscire dalla crisi si può’, workshop organizzato dalla Biblioteca di Stato, in collaborazione con l’editrice
Aiep: ci hanno provato tutti a dare il proprio contributo, relatori e pubblico, e tra il pubblico personalità del mondo
dell’economia, imprenditori, sindacalisti, rappresentanti del sistema
bancario e della Pa.

Da ognuno (dell’intervento di Barbara Reffi, si è già riferito) nel proprio campo proposte, ma anche il riconoscimento di difficoltà contingenti.

E così, se per Antonio Valentini va ridisegnato il sistema finanziario e su quello bisogna puntare, anche sulla scia dei piccoli stati, tutti con sistemi finanziari più forti del nostro, Marco Bodellini sottolinea l’importanza di potenziali interessi rivolti all’estero, ma che sono frenati dalla situazione attuale e dai rapporti attuali con l’Italia che non solleticano di certo.

E Pier Paolo Fabbri, presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese, ribadisce come il non espandersi fuori dai confini dipenda dalla scelta di non aderire all’Ue. E’ necessario cercare nuovi servizi, ma anche ridimensionamenti: 12 banche sono decisamente troppe. Bisogna tornare a far funzionare le banche, andare all’estero, ma è difficile andare all’estero, perchè non godiamo di buona fama. ‘Parlare di legge bancaria, vuol dire parlare di legge antiriciclaggio. Ma è proprio qui che abbiamo toccato il picco minimo’.

E se Domenico Gasperoni suggerisce una ‘cura dimagrante’ per una Pa che soffre di ‘obesità’, sia essa numerica che burocratica, di competenze e altro, Sergio Barducci sottolinea l’importanza di investire sulla comunicazione. Una comunicazione che non deve ‘amplificare le voci di chi dice male di noi’. E poi bisogna guardare alla Svizzera, che è riuscita a svincolarsi in qualche modo dall’Italia (anche se Fabbri esprime subito il suo dissenso per un paragone che non tiene per motivazioni geografiche: la Svizzera ha quattro confini e noi invece siamo una enclave). E ancora, citando Baldassarri, Barducci sottolinea l’importanza di prendere decisioni all’unanimità e sul pericolo di una perdita di sovranità – e ancora cita Baldassarri – dice: ‘se ci relazioniamo con i più grandi, a qualcosa bisogna pur rinunciare’.

Ma abbiamo pur sempre l’ancora della Cina. Lo stand, anzi il padiglione di Shangai, frutto di un progetto che Maiani definisce ‘pilota’, costato 1.700.000 euro (‘San Marino ha bisogno di un enorme sforzo per essere conosciuto all’estero’) e con un rientro di 300.000, ci apre uno spiraglio su un Paese che ‘ha 500 miliardi ogni anno da spendere’ (anche se  viene spontaneo chiederci quanti ne investirà a San Marino).

Insomma, e lo ribadiscono anche il sindacato (Marco Tura),  la Pa (Stefano Palmucci), la Banca di San Marino, bisogna ripartire da zero e ripartire da zero può essere una opportunità, ma soprattutto, conclude il coordinatore Renato Di Nubila, non si può rinviare.

 

 

 

 

 

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