San Marino. Variante al piano regolatore. Parla la proprietà: “Nessun favoritismo. Gli imprenditori che rischiano dovrebbero essere incentivati”

San Marino. Variante al piano regolatore. Parla la proprietà: “Nessun favoritismo. Gli imprenditori che rischiano dovrebbero essere incentivati”

A seguito della polemica letta sulla stampa abbiamo deciso di intervenire.

Così i proprietari dei terreni di fronte allo stabile dell’Electronics a Serravalle. “L’area – precisano – è composta da 12.000 metri quadrati edificabili ad alto indice edificatorio e 12000 metri quadrati agricoli, compresa la zona dove è sorto il cavalcavia (ad oggi area ancora nostra). Abbiamo provveduto a presentare regolare progetto in Commissione Politiche Territoriali per costruire delle unità residenziali; in seguito alla presentazione, una parte della classe politica ha espresso la raccomandazione di non procedere all’operazione e di cedere l’intera area all’Eccellentissima Camera per ampliare il parco Laiala di Serravalle, in cambio ci è stato proposto di spostare l’indice edificatorio su altre aree, sempre di nostra proprietà. In definitiva i metri edificabili costruibili sono GLI STESSI in entrambe le situazioni in quanto l’area edificabile proposta è più ampia ma l’indice edificatorio è NOTEVOLMENTE PIU’ BASSO. Abbiamo rinunciato a costruire a Serravalle, seppur consapevoli che si tratta di un castello centrale e molto commerciale, per costruire su castelli secondari molto meno commerciali. Abbiamo quindi accettato di rinunciare a 24.000 metri quadrati lungo la superstrada. Il tutto è stato discusso in Commissione Politiche Territoriali ed è stato deliberato dal Congresso di Stato prima della fuoriuscita del Movimento Rete. Il profitto nel cambio di aree, per noi proprietari, è nullo, anzi la situazione è peggiorativa dato che le nuove aree sono a Faetano e a Cà Rigo contro Serravalle, e il tutto, come già detto, senza aumentare i metri costruibili. Il terreno edificabile davanti all’Electronics è stato acquistato da noi già edificabile, pertanto non ci è stato fatto, anche in questo caso, alcun favoritismo. In un paese dove il settore edile è in crisi profondissima, laddove mancano unità immobiliari da affittare e vendere (le famiglie non trovano abitazioni e i prezzi per mancanza di offerta si alzano a scapito delle classi più deboli), lo Stato ha necessità di entrate fiscali e il parco edile è obsoleto, si dovrebbero incentivare imprenditori che rischiano e investono in tali progetti, mentre a San Marino si polemizza su tutto continuamente e si perdono costantemente opportunità”.

 

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