Scheda San Marino per deputati italiani, San Marino Oggi

Scheda San Marino per deputati italiani, San Marino Oggi

San Marino Oggi, giovedì 18 novembre 2010

Italia: “Fase critica nei rapporti per scarsa trasparenza”

Le affermazioni contenute nel resoconto redatto dal Servizio Rapporti Internazionali della Camera dei Deputati del 22 settembre scorso.

Accordo in materia televisiva L’Italia ha prorogato il finanziamento (3 milioni di euro) solo fino al 31 dicembre 2010

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Nel corso del 2010 le relazioni bilaterali con San Marino hanno attraversato una fase critica a fronte di perduranti segnali di scarsa trasparenza del sistema bancario, di infiltrazioni della criminalità organizzata, di insufficiente cooperazione giudiziaria, in particolare sul fronte delle rogatorie, oltre che frode fiscale ed esterovestizione.
Tutto ciò per il momento blocca la firma del protocollo di modifica della convenzione sulle doppie imposizioni (finalizzato a giugno 2009)
“.
A riportare questa affermazione non è un dossier segreto, ma una relazione di 37 pagine  redatta dal Servizio Rapporti Internazionali della Camera dei Deputati.
Si tratta di una nota informativa, contenente una scheda Paese su San Marino, dati, numeri, report, fino alle date dei principali incontri e temi trattati, che è stata distribuita ai  parlamentari italiani che il 22 settembre scorso a Roma, hanno partecipato alla riunione congiunta delle commissioni esteri di Italia e San Marino.
Si tratta del giorno già passato alla storia per la frase del ministro Tremonti a Teodoro  Lonfernini (“vada a prendere in giro qualcun
altro” n.d.r.).
Ora lo sarà per il rapporto redatto in quella occasione che qualche parlamentare italiano ha
poi lasciato con noncuranza sui tavoli della riunione e che qualche consigliere sammarinese ha poi preso, pensando si trattasse di uno dei tanti documenti di lavoro di quel giorno, facendo poi l’interessante scoperta.
Nelle 37 pagine, infatti, sono riportati in sintesi tutti i principali fatti che hanno caratterizzato il rapporto bilaterale tra Italia e San Marino in questi due anni. E nelle pagine finali, ovviamente, ci sono le considerazioni conclusive più interessanti.
E così si apprende che per l’Italia “nel corso degli ultimi due mesi (il rapporto è di fine settembre, quindi si riferisce ai mesi di luglio e agosto n.d.r.) anche a seguito di reiterate pressioni italiane, San Marino ha infatti adottato provvedimenti legislativi in materia di: trasparenza fiscale e cooperazione giudiziaria“.
Nella relazione si entra anche brevemente nel dettaglio di cosa abbia comportato la maggiore
“trasparenza fiscale” e la “cooperazione giudiziaria”, ma subito dopo c’è un inciso dirompente,
virgolette e parentesi comprese: “Certo, almeno ‘sulla carta’, appare un apprezzabile segnale della buona volontà sammarinese a riprendere il cammino di adeguamento agli standard internazionali, insieme agli ulteriori interventi normativi e strutturali previsti (disponibilità a negoziare in tempi brevi con l’Italia un accordo sullo scambio automatico di informazioni
in materia finanziaria, possibile rafforzamento dell’autonomia e della vigilanza della Banca
Centrale e riforma del suo statuto verso una maggiore indipendenza
)”.
Ma nel rapporto viene anche riconosciuto lo sforzo, purtroppo vano tanto che poi San Marino
ha chinato il capo, di cercare un incontro politico sempre rifiutato dall’Italia. Nel documento infatti viene precisato che “la parte sammarinese offre inoltre la propria disponibilità a organizzare degli incontri esclusivamente tecnici, accettando finalmente (scrivono da Roma) la proposta italiana in tal senso”.
In pratica l’Italia ha sempre rifiutato incontri politici e quando il ministro degli Esteri Franco Frattini ha comunicato che non sarebbero stati possibili, il 12 luglio 2010 il segretario Mularoni (riporta il successivo passaggio del rapporto) ha accettato finalmente la proposta italiana,
tanto che il primo incontro tecnico “si è svolto alla Farnesina il 16 settembre 2010”.
Sul protocollo di modifica all’accordo contro le doppie imposizioni, dall’Italia spiegano in tutta
semplicità che “in questo momento la firma sembra rappresentare il punto nevralgico delle relazioni bilaterali. Da essa dipendono gli iter di ratifica dell’accordo in materia di  collaborazione finanziaria e quelli in materia di cooperazione economica. Su tale firma gravano
però le perplessità del nostro ministero delle Finanze che continua a ritenere che il Titano non garantisca per ora un effettivo scambio di informazioni reciproche in materia amministrativo-fiscale, che il Ministero considera propedeutico alla sottoscrizione dell’accordo stesso”.
Insomma, San Marino ha fatto quanto “chiesto” dall’Italia, anzi quanto chiesto  “reiteratamente” da Roma, accettando tutto, ma dal ministero ancora non sono convinti.
L’Italia inoltre parla apertamente di infiltrazioni malavitose a San Marino, mentre una  settimana fa, dal congresso di Stato hanno detto di non aver ricevuto alcuna informativa al riguardo.
Infine c’è una chicca che riguarda la San Marino RTV e l’accordo in materia radiotelevisiva che getta alcune ombre sul futuro del rapporto con l’Italia al riguardo, già a partire da fine anno. Si legge infatti nel report italiano: “San Marino Le affermazioni contenute nel resoconto redatto dal Servizio Rapporti Internazionali della Camera dei Deputati del 22 settembre scorso
ha ratificato l’accordo in materia televisiva, mentre per parte italiana la procedura è ancora in corso.
Nelle more dell’entrata in vigore di tale nuovo accordo e, nonostante la convenzione attuativa fosse scaduta dal 2005, il contributo finanziario (3 milioni di euro n.d.r.) è stato erogato annualmente dal 2006 e, da ultimo, prorogato fino al 31 dicembre 2010″.
Dall’Italia infatti fanno sapere di aver al momento dei problemi per “l’assenza del consenso tra le amministrazioni coinvolte su chi paghi il contributo”. Cioè non si mettono d’accordo sotto che ministero, presidenza del Consiglio dei ministri, Camere, ecc.. deve sborsare i 3 milioni di euro all’anno.
Ma su tutta la materia c’è una novità che l’Italia sa, ma che a San Marino invece pochi sanno: “Le autorità sammarinesi – si legge nel report – hanno da ultimo, luglio 2010, chiesto chiarimenti in merito alle sorti dell’accordo, proponendo che in assenza dell’interesse italiano a ratificarlo, il Titano provvederebbe a ricercare un altro partner per permettere l’attività e
lo sviluppo di San Marino Rtv”.
E al 31 dicembre manca un mese e mezzo.
Una nota di colore. Il documento redatto dal Serviziio Rapporti Internazionali della Camera, reca una nota in calce nel retro della prima pagina: “La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per l’eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge”.

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