Scontro coi sindacati per le tabelle retributive

Scontro coi sindacati per le tabelle retributive

Le bugie della CSU

Le battaglie sociali possono anche essere condotte con il muso arcigno e mostrando i muscoli. Quello che non si può fare è dire cose non vere, per ricercare un facile ed infondato consenso, per ottenere un titolo sui giornali, per logiche politiche del tutto interne.

E se alla CSU i Segretari della Federazione Industria Felici e Merlini raccontano che l’ANIS procede a colpi di ultimatum e che gli industriali vogliono aggirare il confronto, fra l’altro delegittimando il Governo, risulta evidente non solo la falsità delle loro affermazioni, ma anche che continuano a prevalere le logiche sindacali di potere rispetto agli interessi dei lavoratori.

L’ANIS non intende scavalcare nessuno, non vuole delegittimare nessuno, non il Governo ma neanche il Sindacato, di cui riconosce appieno il ruolo. Una cosa, questa, che purtroppo non si può dire a parti invertite, data la paventata “minaccia” da parte della CSU “di inviare agli associati dell’ANIS una lettera in cui si rimarca l’inapplicabilità delle nuove tabelle retributive”. Ovvero, per dire le cose come stanno, l’intenzione di scrivere agli associati di un’altra organizzazione per affermare un concetto infondato.
E allora chi è che sta tentando di scavalcare il confronto e di compromettere le relazioni sociali?

Parliamone, a questo punto, delle tabelle retributive, e sgomberiamo una volta per tutte il campo da inesattezze, imprecisioni e sì, anche bugie.
Poiché un accordo tra le parti non è stato raggiunto nella lunga trattativa, l’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese, per non danneggiare i lavoratori delle proprie imprese, ha rispettato l’impegno preso di salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni ed ha assicurato – in attesa di arrivare alla firma del contratto – la totale copertura dell’aumento inflattivo per l’anno 2009 (pari allo 0,765), e di garantire preventivamente un aumento dell’1% per il 2010, fondato sulle previsioni inflattive dell’anno in corso stimate tra lo 0,8% e l’1,30%.

E se il sindacato fa finta oggi di cadere dalle nuvole, dimenticandosi dei ripetuti inviti da parte dell’ANIS di sottoscrivere le tabelle degli aumenti, dimenticandosi degli incontri ufficiali, non ultimo quello di pochi giorni orsono, proprio nella sede della CSU, questo si può leggere in un sol modo. E cioè nell’estremo tentativo di far finta che tutto va bene, quando invece bisognerebbe finalmente incominciare a guardare le cose con realismo e rimboccarsi le maniche.
Come ANIS sta facendo da tempo.

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