Secondo appuntamento dedicato a Monteverdi alla Sagra Malatestiana di Rimini

Secondo appuntamento dedicato a Monteverdi alla Sagra Malatestiana di Rimini

Secondo appuntamento con il ciclo SV Monteverdi alla Sagra Malatestiana

Martedì 12 agosto alle ore 21.30 si terrà il secondo concerto che la 65° Sagra Musicale Malatestiana dedica a Claudio Monteverdi (ingresso libero). Nelle Sale Antiche della Biblioteca Gambalunga di Rimini la celebre Lettera amorosa – Se i languidi miei sguardi e altri canti monodici – tra cui brani oltre che di Monteverdi (Si dolce ‘l tormento ), di Luzzasco Luzzaschi (Aura soave) e Girolamo Frescolbaldi (Se l’aura spira tutta vezzosa, Toccata prima dal primo libro di Toccate, Canzona terza dal secondo libro di Toccate, Ancidetemi pur, Partite sopra Folia, Tre Gagliarde, Cento partite sopra Passacaglia, Tre Gagliarde, Cento partite sopra Passacaglia) – saranno affidati al soprano Damiana Pinti accompagnata al clavicembalo dal bolognese Francesco Cera

La Lettera amorosa (1619) appartiene ai Madrigali Guerrieri e Amorosi del VII Libro. Su testo di Claudio Achillini, è un poemetto destinato alla voce di soprano in cui un amante sofferma la sua fantasia sui capelli biondi della sua donna. Riguardo al rapporto tra Monteverdi e l’amore, scrive Gian Francesco Malipiero: «Quantunque tutti i biografi siano convinti che dopo la morte di Claudia, sua moglie, Monteverdi abbia condotta una vita castissima, non c’è musicista più sensuale di lui. Sensualissima è gran parte della sua musica e spesso quasi lascivi i versi che preferiva. Con tutto ciò non possiamo sapere la vera storia dei segreti amori di Claudio Monteverdi. Può anche darsi che il ricordo e il dolore per la perdita della sua Claudia lo abbiano torturato fino alla morte, e che alla musica egli abbia confidato i tormenti della sua contenuta sensualità e che appunto per questo tutte le sue opere, anche quelle degli ultimi anni di vita si direbbero concepite nell’esuberante giovinezza».

FRANCESCO CERA

Bolognese, dopo gli studi di organo e di clavicembalo conclusi sotto la guida di Luigi Ferdinando Tagliavini e di Gustav Leonhardt, si è affermato tra i migliori interpreti italiani della musica antica, apprezzato per una consapevolezza stilistica che abbraccia diverse espressioni musicali.

Oltre agli strumenti storici a tastiera, Francesco Cera estende il suo interesse alla musica vocale e strumentale del periodo barocco. Dal 1991 al 1994 ha fatto parte dell’ensemble Giardino Armonico e dal 1997 dirige l’Ensemble Arte Musica, col quale esegue repertorio vocale italiano dai madrigali di Gesualdo alle cantate del settecento (incisioni per Tactus e Brilliant).

Particolarmente apprezzato nel repertorio cembalo-organistico del Seicento italiano, ha inciso al clavicembalo e su organi storici italiani le opere complete di Michelangelo Rossi, Tarquinio Merula, Bernardo Storace e Antonio Valente, ricevendo riconoscimenti dalla critica internazionale (Amadeus, Diapason, Répertoire, Early Music, Goldberg). Le sue incisioni delle Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti (Tactus e Brilliant Classics) sono state accolte con particolare interesse, per «aver messo in luce con grande intelligenza tutta la complessità, la ricchezza espressiva, l’originalità e l’imprevedibilità del discorso musicale di Scarlatti» (M.R.Zegna su Amadeus). Di Johann Sebastian Bach ha inciso le Suites francesi e i Concerti per clavicembalo e archi (Arte) e i Corali per organo dell’Orgelbűchlein (Brilliant Classics).

Tiene concerti come solista al clavicembalo e all’organo partecipando a rassegne internazionali, rassegne di musica antica e su organi storici in vari paesi d’Europa. Suoi concerti sono stati registrati da Radio 3 Belgio, dalla ORF Austriaca e dalla Radio Svizzera. Dal 1995 collabora regolarmente col direttore Diego Fasolis e I Barocchisti. Inoltre ha tenuto corsi e seminari presso varie istituzioni tra cui la Royal Academy of Music di Londra, l’Accademia di Musica Italiana per Organo, l’Accademia d’organo di Smarano, l’Acadèmie d’orgue de Fribourg e presso diverse Università degli Stati Uniti.

DAMIANA PINTI

Ha iniziato giovanissima lo studio della chitarra classica, diplomandosi al Conservatorio di Milano e vincendo alcuni concorsi nazionali. Dedicatasi allo studio del canto sotto la guida di Margaret Baker-Genovesi, è risultata vincitrice nel 1998 del Concorso Internazionale di Spoleto e del Concorso “Toti dal Monte” di Treviso. Apprezzata interprete vocale e scenica, ha debuttato numerosi ruoli del repertorio lirico: Cherubino ne Le nozze di Figaro (Teatro Sperimentale di Spoleto, Teatro Massimo di Palermo, Accademia Musicale Chigiana di Siena); Dorabella nel Così fan tutte (Michigan Opera Theater di Detroit, Teatro Regio di Torino, Teatro Massimo di Palermo); Despina nel Così fan tutte (Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Valli di Reggio Emilia); Zerlina nel Don Giovanni (Teatro Lirico di Cagliari); Rosina ne Il Barbiere di Siviglia (Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino); Cenerentola ne La Cenerentola (Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Goldoni di Livorno); Romeo ne I Capuleti e i Montecchi (Teatro Massimo di Palermo); Fidalma ne Il matrimonio segreto (Teatro Massimo di Palermo, Opérà de Wallonie di Liegi); Flora  ne La traviata (Festival d’Arte Lirica di Aix-en-Provence, Teatro di Rouen e Luxembourg, Teatro La Scala di Milano); Teresa  ne La sonnambula (Teatro de La Maestranza di Siviglia); Meg nel Falstaff (Staatsoper Unter den Linden di Berlino). Si è esibita come solista in un vasto repertorio cameristico e sinfonico all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra I Solisti di Pavia, l’Orchestra Camerata Strumentale di Prato, l’Orchestra Filarmonica di Torino e per rassegne musicali quali il Festival di Stavanger (Norvegia), Festival Resonanzen al Konzerthaus di Vienna, il Pergolesi-Spontini Festival di Jesi, il Festival Monteverdi di Cremona, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival Scarlatti di Palermo. Ha affrontato con successo anche il repertorio antico. Sotto la direzione di Fabio Biondi e con l’ensemble Europa Galante ha interpretato i ruoli del contralto buffo nelle opere di Scarlatti Carlo Re d’Allemagna e Il Trionfo dell’onore. Con Ottavio Dantone e l’Accademia Bizantina ha realizzato in concerto l’opera L’Isola del Piacere di Martin y Soler per il Palau de Les Artes di Valencia. Con Francesco Cera e l’Ensemble Arte Musica ha cantato i madrigali di Luzzaschi scritti per il Concerto delle Dame della corte estense di Ferrara, il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, i Responsori e il Quinto libro di Madrigali di Carlo Gesualdo. Tra le sue  incisioni discografiche:  Arianna in Nasso di Porpora (Bongiovanni), La sensitiva e Aretusa di Respighi (CPO), Il Turco in Italia di Rossini (Naxos), La Traviata di Verdi (Bel Air Classiques), Lucia di Lammermoor di Donizetti (Dynamic).

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